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L'IMPRONTA DELLE MIE PAROLE

di Tessoni Maria Teresa

Anno: 2018
ISBN: 978-88-6932-145-0
Prezzo: 15.00 €

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Dalla prefazione di Maria Adelaide Petrillo
In questo volumetto, Maria Teresa Tessoni ha raccolto una parte delle sue liriche, composte in questi ultimi anni. La sua poetica prende forma da una ricerca umile e paziente; si ispira alle piccole cose, agli eventi quotidiani, ai fatti di cronaca... Di tutto sa fare poesia, anche là dove potrebbe sembrare inutile o impossibile cercarla e trovarla.
Con la lettura dei classici, ha affinato il suo linguaggio e la poesia è diventata necessaria compagna di viaggio: “La poesia è raggio di sole che mi scalda il cuore… Scrivere è rilassante/ ritrovo il valore del dono della vita/ è rifugio sicuro di pace e serenità…Se non ti avessi incontrata/ vuota sarebbe la mia vita…”. L’ispirazione, ci dice Maria Teresa, “…è fatta di parole che nascono una volta soltanto nell’anima.”
La sua vita è stata segnata dal dolore fisico e spirituale, da lutti, abbandoni, assenze, delusioni, sconfitte… e ora la poetessa tutto ritrova e rivive nella memoria, scavando nelle ferite mai rimarginate.
La natura, col mutare delle stagioni, è colta in ogni sfumatura: dalle nebbie della “Bassa” “coperta da un bianco velo /come una sposa” alla fusione con la natura stessa, di un vago sapore dannunziano, in un dialogo rassicurante intrecciato col mare d’inverno, personificato e amato in una tenera intimità: “Parlami con il moto libero/ delle tue onde… sento il tuo respiro/ mi accarezzi…”
I luoghi sono rivisitati con occhi ora malinconici e desolati, ora accesi da bagliori di speranza. La nostalgia, che ritroviamo in molte liriche, per la bella città di Lisbona, fa da sfondo a un periodo speciale della vita della poetessa. Rivivere gli eventi di allora, la porta a riflettere sul suo temperamento e si definisce “ribelle, contestatrice, curiosa … figlia del mio tempo!” I ricordi di un amore lontano, mai dimenticato, si intrecciano e tornano a vivere; l’addio doloroso alla città segnerà tutta la sua vita futura. Una scelta, un distacco… e tra le braccia “una ricchezza e un dono,/ unica ragione di vita”. La discesa nell’abisso buio dell’abbandono e della solitudine, la consapevolezza dell’ineluttabile sofferenza, si aprono però a una nuova vita, a uno spiraglio di speranza e, a poco a poco, “si fece di nuovo luce nell’anima”.
Con il trascorrere degli anni pesa sul cuore della poetessa la solitudine; i figli lasciano il nido e lei, pur nella sofferenza, accetta la realtà e dice a sé stessa: “… è il corso della vita/ lasciali volare via/ verso il futuro”.
Ampio spazio, nella poetica di Maria Teresa, hanno gli affetti. Nelle sue liriche sono rievocati i volti cari che non ci sono più, il cui ricordo è però “nitido nella memoria/ la loro assenza diviene presenza”: la nonna, punto fermo della sua vita, che viene a mancare proprio lo stesso giorno in cui nasce Emanuel; la suocera con la quale ha saputo costruire un’intesa profonda… e poi le sorelle, compagne di giochi. Ci sono poi gli affetti ancora presenti: la figlia lontana; il figlio con il quale compone una bella lirica a quattro mani; le amiche che la fanno riflettere sul grande valore dell’amicizia con le sue incomprensioni, con le rotture e le rappacificazioni; la nipotina, alla quale dedica versi teneri e delicati, carichi di emozione; i compagni a quattro zampe…
Il suo linguaggio poetico si fa più suggestivo, ricco ed incisivo con le anafore che si susseguono nella musicalità di un sommesso ritornello, con l’uso misurato di rime, metafore, similitudini, allitterazioni… Socrate afferma che “una vita che non ricerca, non vale la pena di essere vissuta”, ma l’autrice ha fatto della sua vita ( che pure non le ha risparmiato la delusione delle sue promesse bugiarde) una continua ricerca di senso. La poesia di Maria Teresa è il viaggio che accomuna tutta l’umanità; è consapevole che “vincitore beffardo è il tempo”, ma nelle sue liriche apre talvolta spiragli di luce e di speranza “ed io, viaggiatrice ormai stanca/ attendo.” E nella sua attesa vive e palpita anche quella di ciascuno di noi.