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I RINTOCCHI DEL SOLE SONO RUGIADA

di Anastasi Nerina

Anno: 2020
ISBN: 978-88-6932-205-1
Prezzo: 18.00 €

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Dalla prefaizione di Fulvio Castellani:

Già le prime poesie di questa nuova silloge (corposa e assai ben articolata) evidenziano il linguaggio del cielo che accompagna i rintocchi del cuore di Nerina Anastasi, una poetessa che si emoziona e che ci emoziona ad ogni sguardo che vada ben oltre l’azzurro che suggerisce d’un subito amore, ricordo, condivisione, fremiti costanti ed una volare leggero, suadente e genuino che si susseguono sulla tavolozza (coloratissima) dell’animo con guizzi ed accelerazioni carezzevoli.

C’è un parlare spontaneo con quel “tu” (il suo grande amore che è volato via, verso l’alto, otto anni or sono ed a cui Nerina Anastasi si rivolge attingendo emozioni e sogni luminescenti), un “tu” che è presente e che la sollecita a scrivere, a mettere nero su bianco ogni e qualsiasi attimo del suo vivere, del suo navigare tra le bellezze del mare, l’azzurro cristallino del cielo siciliano, l’ebbrezza ardente di quei frementi baci che ancora vivono sulle sue labbra...

Da tempo, a dire la verità, non leggevo poesie d’amore e pensieri così profondi a livello emozionale. Segno fin troppo evidente che Nerina Anastasi vive le sue emozioni e che alle emozioni fa seguire una scrittura elegante e avvincente, dall’ispirazione che va oltre il recinto dell’Io per assumere una valenza, a mio avviso, universale perché l’amore è bello, la simpatia e l’altruismo, il dare prima dell’avere hanno per lei una struttura inconfondibile.

Ecco così che il suo desiderio di luce, irrefrenabile, unisce ai rintocchi del sole, l’azzurro intenso anche della notte, quel silenzio che va oltre le stelle e che diventa “rugiada di luna”, “rondini in volo”, “speranze che accendono / il domani”...

È questo il suo principale desiderio, l’affollato e turbinoso suo leitmotiv, il suo riuscire a nascondere “ferite / rimaste sempre aperte”...

Orme, le sue, che non affogano in “lacrime di fango / sopra neri asfalti” e che, anzi, diventano “sorriso in un cielo di perla” riuscendo a captare il sospiro del vento e “spargendo profumi di viole” anche laddove c’è un buio soffuso, un concerto di penombre...

È la sua isola magica, la Sicilia, ad ispirarla e ad illuminare il suo volto, ad impreziosire le sue cicatrici..., pur consapevole che, purtroppo, c’è una realtà in negativo al di là del suo recinto intimo ossia quei “sorrisi nascosti / tra i rossi velluti / del piacere” di “corpi infreddoliti” e di “visi di bambina” agli angoli di certe strade...

Ho sempre cercato nella poesia il fascino della parola musicale, quel silenzio intrigante che ti sussurra misteri e recondite verità; ebbene in Nerina Anastasi (e non da ora) ho sempre scovato tale armonia, tale forza colloquiale, tale profonda leggerezza e profondità espressiva.

Come a dire che anche i “silenzi d’oblio cullano il cuore / azzurrando la notte / che si chiude / a chi si ama”.

C’è un oblio di stelle nascoste (ma non troppo) nel suo percorso scritturale, “il canto degli usignoli” che anticipa un concerto che rallegra anche “la solitudine /di chi è solo”, dando in tal modo “un sorriso d’amore, / gioia e speranza” a proprio Io che va sussurrando in continuazione il piacere dell’amore a quel “tu” che, da lontano, le stringe le mani spalancando “le porte del cuore” ai “voli di colombi, che felici / ricamano l’azzurro del cielo”...

Si rivolge sempre a Dio, Nerina Anastasi, per invocare amore per tutti, per riuscire a trasformare le illusioni in realtà, le emozioni in battiti di sogno, i cocci in nuove anfore piene di parole calde, di fruscii d’ali, di “trillanti aurore”...

Dal suo vestire e svestire i sogni, i ricordi, dice apertamente di aspettare “il sorgere della luna / per sognare / il sorriso di una stella”...

Da parte mia, e non da ora, sono convinto, anzi ne sono certissimo, che Nerina Anastasi con la poesia ha trovato quell’autentica oasi di luce che è il mistero stesso della vita.