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Chiaroscuri

di Mignosi Picone Maria Elena

Anno: 2025
ISBN: 978-88-6932-325-6
Prezzo: 12.00 €

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PREFAZIONE

 

In questa raccolta di cinquanta brevi poesie, dall’andamento semplice e per nulla ermetico, troviamo schegge di vita in cui chiunque può riconoscersi. Maria Elena Mignosi ci ricorda, con fermezza morale ma anche con la delicatezza della sua penna, che la vita è attraversata da luci e da ombre, e che sapersi fare illuminare dalle une senza farsi oscurare dalle altre è forse l’arte stessa di vivere. Che è poi anche la vocazione della poesia: illuminare, con la parola, i chiaroscuri dell’esistenza, non lasciando che l’oscurità produca sconforto, ma anche evitando che la luce produca entusiasmi destinati a scontrarsi con il ritorno, ciclico e inesorabile, dei momenti bui.   

Che la luce serva a evidenziare le ombre è certo insieme paradossale e significativo. Gli ambiti in cui Maria Elena Mignosi dipinge, con le sue parole, i chiaroscuri dell’anima, sono i più variegati. Si va dall’amicizia alla maternità, dalla famiglia al lavoro, dalla natura alla città, dal dolore alla religione. Dalle piccole gioie di un’esistenza scandita da piccoli gesti quotidiani ai nomi di volti e persone incontrati nel corso di un’ormai lunga vita. 

Sembra che l’autrice, in queste sue “luminose” poesie, ci racconti che effetto fa… essere lei… e cioè come si vede il mondo dall’alto di un’età gravida di saggezza, che sorvola leggera su cose e vicende, godendo della libertà di un distacco che non è indifferenza, ma capacità di penetrare, di cose e persone, l’essenziale, lasciando da parte tutto ciò che è superficie e periferia. 

È questo, in fondo, il prodigio dell’ars poetica, di cui Maria Elena Mignosi sembra dotata in qualche modo sin dalla sua infanzia: far sì che chi ti legge, mentre vede te, riconosca anche se stesso. Che è poi un vedere l’umanità che tutti ci accomuna. Tutti gli esseri umani, infatti, soffrono e godono, temono e desiderano, ricordano e sperano. 

 

Nel farci vedere come possano farlo nelle diverse circostanze della vita, l’autrice di Chiaroscuri ci lancia, nell’ultimo componimento, il 50esimo, un messaggio formidabile: l’alternarsi di luci e di ombre non è l’ultima parola della vita. È nel chiaroscuro di un temporale in cui i tenui raggi del sole fendono le nubi, infatti, che si prepara lo spettacolo dell’arcobaleno, che simboleggia, nella filosofia di Maria Elena Mignosi, i colori in festa di una vita destinata a fiorire nella gioia di una luce policroma, non certo ad appassire nella tristezza di un grigiore uniforme. Anche se, per gustarla in questa sua forma gloriosa, dovremo prima attraversare fitta nebbia, fulmini e saette. 

E così, nell’andamento armonioso di una scrittura quasi “musicale”, Maria Elena Mignosi, con i suoi chiaroscuri, ci restituisce tutto lo splendore, talvolta malinconico, che l’esperienza della vita ci regala. E di questo, ancora una volta, le siamo grati. Perché leggere le sue poesie, in qualunque situazione ci si trovi, da qualunque stato di vita le si assapori, non può non essere un guardarsi allo specchio. Un vedersi per ciò che si è, al di là di una routine che spesso ci strappa a ciò che più conta davvero. 

 

Luciano Sesta