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LE STANZE DEL CUORE

di Castellani Fulvio

Anno: 2016
ISBN: 978-88-6932-054-5
Prezzo: 10.00 €

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Dalla prefazione di Anna Magnavacca: Fare una nota critica a Fulvio Castellani non è una cosa facile perché è uno scrittore talmente eclettico e profondo che possono sfuggire note, dettagli e quant'altro. Devo però sottolineare che è una vera fortuna imbattersi in un personaggio qual è Castellani e cercare di scoprirlo in tutta la sua dimensione di poeta, saggista, giornalista, narratore, autore di interessanti pièces teatrali.
Questo suo libro di poesie Le stanze del cuore è una racconta pregevole e per grande coerenza stilistica e per contenuti altamente significativi. Possiede, inoltre, il pregio, così raro oggi, della semplicità unita a temi profondi quali lo scorrere del tempo-vita, la morte, la forza della natura e l'amore. Sentimenti tanto più forti se vissuti – in prima persona – dal poeta stesso che vuole condurci nelle "stanze" più segrete dei suoi giorni contemplando la natura, la vita in tutte le sue sfaccettature e ricordando trascorse memorie.
Il volume è diviso in due parti. Nella prima, Le stanze del cuore, la nota dominante è l'osservazione assorta della vita nella quale il poeta cerca e trova uno spazio suo di parole, di silenzi e di accadimenti che trasmettono al lettore emozioni felici o tristi. Nella seconda parte Sogni spettinati ricorrono concetti dell'oggi in contrapposizione al tempo passato: "È un concerto di saluti il paese / di pane caldo e di canti. / Sembra dire "ascoltami", ascolta" / Era appena ieri / (da Era appena ieri);
"Non più il rintocco / allegro della campana / a segnare l'ora, il profumo / caldo della polenta a sera." (da Sogni spettinati).
In tutta l'opera di Fulvio Castellani troviamo ricorrenti vocaboli significativi e significanti quali vuoto-sogno-azzurro-amore e tempo.
Sempre presenti sono vita e morte, un connubio che trova motivazione in questa silloge dove la ricerca della "verità” ci invita a riflettere.
La morte è dentro di noi, davanti a noi, ma la morte non ci sarebbe senza la vita: "Odore di funghi e muschio / e in alto il vento a raffiche / … come una voce antica / … che disegna ciuffi / d'infanzia e di storia. (da Angolo nascosto).