Magie e misteri non vanno in vacanza

Brumerio e gli occhiali magici 

Viveva in un paese di collina un bambino di sei anni, magro, castano di occhi e di capelli, dall’aria sognante.  Era un piccolo un po’ strano: amava starsene spesso da solo, non gli piaceva il computer, a pallone giocava raramente, preferiva guardare il tramonto oppure osservare i piccoli animaletti dell’erba. Sovente lo vedevi disteso sui prati ad ammirare con la lente d’ingrandimento gli esserini che vi abitavano. Molte volte parlava e intorno a lui non c’era nessuno ad ascoltarlo. Non era triste, si poteva definire un bimbo curioso. 

I suoi genitori lo conoscevano bene e non ostacolavano le sue predisposizioni alla conoscenza e all’interesse in genere. Lui preferiva passare parte del suo tempo a fare esperimenti nella sua cameretta laboratorio, specialmente nelle giornate invernali quando faceva troppo freddo per uscire all’aperto. 

Un giorno suo papà lo portò a vedere il suo posto di lavoro: una fabbrica di occhiali. Lì se ne producevano di tutti i tipi e di tutti i colori. 

Brumerio era affascinato da quegli oggetti per le loro forme e per la vivacità cromatica di alcune lenti...

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