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LA MIA PICCOLA PATRIA

di Bava Guido

Anno: 2011
Prezzo: 8.00 €

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Dalla prefazione dell'autore: Quando si ama un luogo come io amo questa valle, si vorrebbe che tutti lo apprezzassero, che tutti ne conoscessero i particolari e l'insieme, gli abitati, la gente, i tesori d'arte in esso raccolti, la storia antica dei Valìt, le nostre radici che, attraverso i secoli, hanno creato i presupposti del nostro benessere odierno. Rivolgo questo invito alla gente che cerca altrove uguali sapori, uguali bellezze e lo rivolgo specialmente alle nostre giovani generazioni valligiane affinché rubino qualche giorno al loro tran tran usuale per trascorrerlo nei nostri paesi per accontentare i loro vecchi e scoprire, forse, che ne valeva la pena.
Dal primo capitolo: PER "PISTE" IN ALTA VALLE CERVO E mi ci volle un bel po' per scoprire il significato di quel termine infatti dovevo imbattermi in quella di Tomati perché Manola Valz Polentin mi spiegasse che il locale antico mulino era "la pista", cioè 'na roua ch'a la pista", tradotto in "una ruota che pesta …" La ricerca degli antichi mulini della nostra Alta Valle si è dimostrata un po' difficile soprattutto perché essi fanno parte di quel passato che pochi cercano di ritrovare, quel bagaglio di informazioni che si poteva acquisire "chiedendo ai vecchi" ma quelli di parecchi anni fa perché, quelli attuali, ed è triste constatarlo, siamo noi. I mulini ad acqua sono senz'altro da considerarsi come il primo sostituto del lavoro manuale e, manco a dirlo, le prime notizie al riguardo ci portano in Cina, nel primo secolo a. C. dove già si coltivavano cereali per l'uso alimentare dei quali, si rendeva necessaria la frantumazione. L'uso in Europa viene fatto risalire al tempo dei Romani che, forse, lo avevano imparato in Palestina, sostituendo quello all'opera degli schiavi assai meno redditizia. L'uso in Europa si diffuse rapidamente dai primi anni del 1.000 d.C. per terminare poi con l'avvento dei motori a vapore agli inizi del 1800. Ovviamente l'azionamento dei mulini presupponeva una posizione presso corsi d'acqua dai quali si dipartiva una roggia in pendenza, munita di paratie per moderare o accelerare l'afflusso o per impedirlo e, dopo il mulino, l'acqua tornava al corso originale attraverso un altro tratto di roggia artificiale.