Indietro

D'AMORE, POSACENERE E ALTRI PIACERI

di Bordone Stefano

Anno: 2021
ISBN: 978-88-6932-245-7
Prezzo: 9.00 €

image

La poesia (ed è arcinoto) vive ovunque: nell’ambiente, in città metropolitane, nei deserti, in cielo, tra le nuvole, durante la notte... L’importante è averla anche in noi, saperla gustare in ogni sua sfumatura, in ogni suo risvolto emotivo, affettivo e in piena libertà...

Stefano Bordone non è sfuggito a tale fascino, anzi ne ha catturato ogni bellezza, ogni sussulto, ogni variazione dando vita e consistenza ad una poesia dialogante, efficace e solare; nel senso che ogni accelerazione intima ha un cuore che batte a pieno regime ed uno sguardo attento nel captare bellezze e soprattutto piaceri.

Ecco così che volano alto le sue composizioni dallo schema libero e dall’andamento sinuoso e visivamente personalizzante.

Basterebbero questi pochi versi (“Mi troverai in un fiore / e nella luce morente dell’aurora”) per mettere in moto, in chi legge, il desiderio di andare oltre e di captare altre, e gustose, immagini e accelerazioni strettamente collegate ad una realtà che vive e si agita tra un sorriso, un luccichio di occhi, un silenzio ciarliero, un orizzonte ansimante...

Troviamo gli amanti che giacciono “su letti di spine”, “sangue e carne / di corpi che danzano”, “il respiro alla vita”, “un fugace sospiro / teso all’infinito”, “un’orgia / di fumo e nebbia”, l’alba che mostra “nei tuoi occhi / il suo più incantevole / riflesso”...

C’è in pratica, una genuina sintonia con il vivere in una società come la nostra che tende al trionfo dei suoni, ad una sana follia, alla spazialità dello stare assieme, al cuore pulsante della bellezza...

Come a dire che lo scrigno dei piaceri è per Stefano Bordone un dono prezioso, agognato al di là del sogno e del desiderio.

Versi caldi, i suoi, a testimoniare quanto la bellezza sia una calamita irrinunciabile per la sua scrittura: pulita, personalizzata con parole semplici e al tempo stesso aperta a raccogliere anche briciole morenti, occhi semiaperti, canzoni che hanno non poche stelle ad illuminarne i passaggi e quei tanti “tu” che tonificano appieno la gioia del ricordare e del non dimenticare.

Una fisionomia poetica, quella che ci ha consegnato in questa silloge Stefano Bordone, decisamente generosa che lascia in chi avrà il piacere di gustarla (com’è accaduto anche a noi) un’impronta non di poco conto.