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LACRIME DI CIELO

di Calvani Antonella

Anno: 2014
ISBN: 978-88-97902-86-7
Prezzo: 12.00 €

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Dalla presentazione di Nunzia Gionfriddo : Leggere le poesie di Antonella Calvani è una gioia per la mente e per il cuore. L'eleganza del verso, la scelta delle parole e il loro suono e colore schiudono l'anima verso la solarità di immagini di piacere, ma anche verso la desolante profondità del dolore. Il vaso dal quale la poetessa attinge è quello, infinitamente ricco, della natura, dove ogni termine assume la forma dei suoi pensieri. Il tema, o lo sfondo se vogliamo, del suo mondo è proprio la natura e lo svolgersi delle stagioni, che crea il tempo della poesia, che non è lineare, ma ciclico e ripete le fasi del "cronos" del mondo greco: il cerchio gira, guidato dalle abili mani delle Parche, laddove Atropos tesse una tela ordita di fili che escono dal fuso di Ananche. Allo stesso modo il filo della vita si avvolge intorno ad Antonella, che come le dee, ordisce la trama del fluire delle stagioni, al suono del canto delle Sirene.
Così si compie il mito platonico.
Così tra le strofe di Antonella si intrecciano la primavera, che si esalta dei profumi della rinascita, l'estate, che gode delle sfumature del mare, l'autunno, che esplode con i suoi grigi luminosi e i rossi che si trasformano in giallo… fino al crudele inverno, che è freddo, porta la morte, ma è necessario per la trasformazione della vita in morte e, quindi, di questa in vita.
Il verso non è mai statico, ma muta in continuazione, come un fiume che scorre, andando a gettarsi nel mare della memoria, del dolore, della melanconia e della risata schietta e genuina, caratteristiche che Antonella raccoglie a piene mani dalla spontaneità della vera romanità e dal non prendersi troppo sul serio della tradizione toscana. La rima, tecnica adottata spesso, quasi sempre produce il ritmo di una cantilena, che sottolinea i sentimenti dell'autrice, a volte burleschi, a volte ironici, ma anche drammatici e riflessivi.
Musica, quadretti quotidiani, odori inebrianti ci circondano entrando in noi, grazie alla sapiente tecnica poetica di Antonella e lasciano alle nostre papille il dolce del miele di castagno e la gioia di vivere fino in fondo, anche quando la nostra esistenza è martoriata.
Dal ciclo greco derivano anche i pensieri sui quattro elementi, acqua, aria, terra e fuoco. Proprio quest'ultimo è la metafora della memoria antica, quando i vecchi si raccoglievano, e si raccolgono tuttora, intorno al camino per scaldarsi e parlare del passato e dei raccolti, nella beatitudine semplice di accontentarsi del poco, perché quel poco è tutto ciò che serve loro.
Natura, nido, pensieri fanciulleschi ci riportano al mito della famiglia, di pascoliana memoria, al mondo fatto di piccole e semplici cose, alle "buone cose" del tempo che fu, presenti nei versi di Gozzano. Questo ci regala la poesia di Antonella.