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Così capitò che... noi due insieme...

di Palmieri Lina

Anno: 2025
ISBN: 978-88-6932-331-7
Prezzo: 12.00 €

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Nell’aprile 2025, ho pubblicato “Così capitò che…” una saga familiare riguardante i parenti miei e di mio marito Paolo.

Ho deciso, poi, di scrivere “Così capitò che…noi due insieme…” che è il seguito della storia di noi due, dopo il matrimonio. 

In esso sono riportati ricordi riguardanti i nostri figli, il nostro lavoro, i nostri passatempi ed i nostri viaggi.

 

Capitolo 1

 

Dopo il nostro matrimonio, avvenuto il 10 settembre 1961 a Mondovì, Paolo ed io restammo a Limone Piemonte,  meta scelta da Paolo per il viaggio di nozze, fino al 16 settembre 1961.

Era una splendida giornata quando dovemmo lasciare il grazioso paesino in cui avevamo trascorso tanti momenti piacevoli, perché dovevamo tornare a Mondovì, per poi raggiungere la nostra casa a Torino.

Ero molto desiderosa di cominciare a gestire la mia condizione di donna sposata, di vedere la mia casa di Torino, in cui non ero ancora stata, e di mettere alla prova le mie attitudini casalinghe.

 Al mattino presto, prendemmo il treno che ci avrebbe condotti a Mondovì e, quando arrivammo, mi fece molto piacere vedere mio fratello, che era venuto a prenderci alla stazione. Ci portò subito a casa dei miei genitori e pranzammo con loro. Non potemmo fermarci molto, perché dovevamo prendere il treno per Torino, cosa che facemmo poco dopo. 

Giunti in città, ci recammo alla Standa, l’unico supermercato esistente allora, che si trovava vicino alla stazione ferroviaria di Porta Nuova. Acquistammo alcuni oggetti che ci servivano per la casa, tra i quali uno specchio. Dopo, con i numerosi pacchetti che avevamo, prendemmo l’autobus che arrivava vicino a casa. Nel tragitto lo specchio si ruppe, ma noi non prendemmo neppure in considerazione la diceria secondo la quale la rottura di uno specchio porta disgrazia, e posso dire che essa non venne confermata dai fatti.

Scesi dall’autobus, Paolo mi condusse davanti ad un condominio popolare e salimmo, a piedi, dato che non c’era l’ascensore, quattro piani di scale. Giunti sul pianerottolo, aprì la porta del nostro appartamento. Entrando vidi che esso era costituito da una grande camera da letto, una cucina piuttosto piccola e un bagno, nel quale mancava la vasca da bagno.

Notai che non c’erano termosifoni, ma, in quel momento non considerai la cosa più di tanto, perché dovevamo ancora fare altri acquisti necessari. 

I mobili della cucina non li avevano ancora consegnati, ma di essi potevamo fare a meno per qualche giorno, però occorreva procurarsi la cucina a gas, per cucinare, e il necessario per mangiare. 

Appoggiati gli acquisti da qualche parte, andammo nel più vicino negozio di elettrodomestici e acquistammo la cucina a gas che, fortunatamente, ci consegnarono subito, altrimenti, essendo sabato, avremmo dovuto aspettare fino a lunedì.

Oltre a questo importante acquisto, dovevo necessariamente rifornirmi di prodotti alimentari, dato che in casa non avevo nulla. 

Il nostro palazzo si trovava poco distante da piazza Chironi, dove c’era il mercato, perciò arrivai lì e acquistai frutta e verdura, poi entrai in macelleria e presi un bel pezzo di carne. Mi procurai anche sale, olio e salsa di pomodoro, quindi andai in panetteria. 

Avendo già le borse colme, chiesi se l’indomani, che era domenica, il negozio sarebbe rimasto aperto. Dato che la risposta fu positiva, acquistai solo il pane per la cena e i capellini d’angelo, una pasta fatta di sottilissimi fili lunghi arrotolati, perché mia madre non se li faceva mai mancare. Mi ripromisi, infatti, di acquistare il giorno dopo gli spaghetti da condire con il sugo di carne che avrei preparato...

... continua