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NIA

di Izzi Rufo Antonia

Anno: 2020

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Insegnante in pensione, laureata in Pedagogia, Antonia Izzi Rufo è nata a Scapoli (IS) e risiede a Castelnuovo al Volturno, frazione di Rocchetta (IS). Circa una settantina i libri pubblicati, tra poesia, narrativa, saggistica e altro. Collabora, come critico, a diverse Riviste Culturali. Le sono stati assegnati numerosi Premi Letterari. Hanno scritto di lei Personalità della Cultura Nazionale e Internazionale. Così Giorgio Barberi Squarotti: «La sua poesia è luminosa ed essenziale in forza di una marcata liricità, con esiti spesso altissimi»; Luciano Nanni: «Il titolo esprime il senso della femminilità in campo poetico tanto che per la Izzi è stato coniato il termine di “Saffo italiana” » (“Donna”); Vincenzo Guarracino: «C’è una commovente disponibilità al canto nei versi di Antonia Izzi Rufo, c’è la forza suggestiva del canto di “un’anima bella”, c’è la capacità di dar corpo in versi limpidi e arcani ad una musica la cui misura genera nel lettore una strana vertigine» (“Passi leggeri”); Costas M. Stamatis: «…Nei suoi versi io ascolto con l’anima la sua poesia tenera, dove il cuore, il pensiero, l’ispirazione, i sentimenti e il fluire poetico hanno creato una parola lirica, semplice e magnifica, la quale guida il lettore in sentieri nei quali palpita la vita»; Enrico Marco Cipollini: «…Ed è questo palpitare che sa di innocenza che rende grande tale silloge, una delle migliori dell’Autrice, proprio per il sapore indicibile d’amore…Tutto ciò che trepida dentro, nel suo “intus”, catullianamente lo sente nell’intimo dell’animo e lo esprime senza mediazioni, con naturalezza…» (“Intus”); Aldo Cervo: «In “Voli nei sogni” Antonia Izzi Rufo perviene, con le cose, a un rapporto di dimensione panica. Canali sensori di inossidabile integrità le consentono di calarsi nell’essenza degli elementi, partecipando al vivere cosmico direi oltre i limiti soggettivi dell’umana percezione. Si tratta di uno stadio dell’Esistere che “bordeggia” l’infinito…»; Dapy: «C’è, nei versi della Izzi Rufo, la semplicità e la schiettezza della poesia di Saffo, l’intimismo e il panismo del Pascoli, la dolcezza e la musicalità del Petrarca, la sofferenza e il senso dell’infinito del Leopardi, l’ermetismo, addolcito, di Ungaretti, la luminosità e l’armonioso eloquio di Lucrezio, la filosofia di Dante…». Tra i Critici recenti più noti Nazario Pardini, Luigi De Rosa, Domenico Defelice.