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Mi ricordo... Ti racconto...

di Fabra Bignardelli Adalpina

Anno: 2025
ISBN: 978-88-6932-324-9
Prezzo: 15.00 €

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INTRODUZIONE

 

Questo libro è stato scritto in ricordo e per ricordo di un momento della mia vita, quando usciti da una devastante guerra, finalmente ricongiunti, in occasione di qualche festività, tutti i componenti della grande famiglia si riunivano e facevano progetti per il futuro dei nostri bambini, auspicando per loro felici realizzazioni.  

Mia suocera, durante una di queste riunioni, auspicava che qualcuno di loro diventasse sacerdote gesuita o canonico della Cappella Palatina come per lungo tempo era stata tradizione di famiglia.  

La prospettiva fu accolta con qualche risolino ironico, pensando che lei, per una carente memoria, avesse una rimembranza non efficiente, considerando poi, la vivacità dei nostri bimbi che si rincorrevano tra grida, strilli e marachelle varie, la prospettiva ci sembrava poco realizzabile.  

Gli anni passano velocemente, i bimbi sono diventati adulti, tutti in giro per il mondo per studio o per lavoro, nessuno di loro è diventato sacerdote.  Molte persone che erano insieme con noi allora non ci sono più per quello che è il nostro cammino umano, ma dentro me, unica superstite, nella giornaliera solitudine è scattato vivido il ricordo di quelle parole.  Ho pensato allora di fare qualche ricerca ed ho cominciato a frequentare archivi di Stato, di Comuni, Diocesani, Biblioteche pubbliche e qualcuna privata, ho iniziato a sfogliare antichi faldoni e diari, ma le ricerche non sono per nulla facili, specie risalenti a secoli scorsi, e ne spiegherò meglio il motivo nel capitolo seguente.  

Le ricerche sono lunghe, a volte contradditorie per quanto riguardano dati che si riferiscono alla stessa persona, similari con altri di cui non avevamo interesse, scritture di non facile comprensione, modi indicativi che confondono, insomma un lungo lavoro affascinante da un lato estenuante dall’altro. Il covid ha dato una lunga pausa, riprendere è stato logorante, ma ormai dovevo andare avanti, d’altra parte debbo riconoscere come tutto ciò è stato motivo di apprendimento e cultura, una favolosa esperienza.  

Mia suocera aveva ragione nel ricordare antiche tradizioni di famiglia, infatti come già detto, dopo lunghe ed affannose ricerche e peregrinazioni varie, ho rintracciato alcuni familiari con annesse scarse notizie; proseguendo la ricerca mi sono resa conto che era sempre più lunga e difficile, ma ho compreso il desiderio di mia suocera perché, avere un sacerdote in famiglia, si riteneva una benedizione, a cui si legava una bella consuetudine che assegnava un ruolo importante alla madre del novello sacerdote. Infatti nel giorno della Ordinazione il Vescovo ungeva le mani del nuovo consacrato con il Santo Crisma e poi le asciugava con un telo di lino bianco chiamato maniturgium che, il novello sacerdote, avrebbe donato alla madre durante la prima messa. L’antica tradizione ci narra che Ella l’avrebbe conservato gelosamente fino al giorno della sua morte, momento in cui il telo sarebbe stato posto nelle sue mani. Si credeva fermamente che Dio, accogliendo tra le mani il piccolo telo, l’avrebbe particolarmente accolta per il dono del figlio sacerdote.

Una usanza di cui non sono a conoscenza sia ancora praticata, ma era certamente un rito confortante, delicato, commovente, derivante da una fede semplice ma profonda che non conosceva dubbi o incertezze.

Chissà se nel futuro qualche nipote o pronipote possa ripristinare questo cammino religioso. 

Non posso fare a meno di rendere un sentito ringraziamento a tutte le persone che negli archivi e nelle biblioteche mi hanno dato un prezioso e notevole aiuto con competenza e pazienza. 

Il risultato è questo libro!... 

Cari familiari e pochi gentili lettori scusate solo se vi ho annoiato con la mia storia.  

L’autrice