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VIOLA DI PASSIONE

di Berti Andrea

Anno: 2010
Prezzo: 15.00 €

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Itinerario attraverso gli anni di una Magica Squadra
 
“La cosa più importante, credo, sia il sentimento che lega una persona all’amore per la propria squadra: è una delle cose più forti, una delle più grandi fedi e grandi ideologie che possa legare una persona a qualcosa... Quando è vera, questa fede si acquisisce da piccoli, un po’ come il Battesimo o meglio come la Cresima. Essere tifosi comporta un grandissimo amore, ma anche sentimenti contrapposti, contraddittori....” Così mi diceva Antonello Venditti in un’intervista che fu poi il pernio di un libro (“Correndo correndo... fra calcio e musica”), scritto in collaborazione con mio figlio Luca e con lo stesso cantautore romano.
Credo che questa definizione del tifoso trovi piena rispondenza nell’amore di un poeta-tifoso come Andrea Berti, il quale da anni ormai sublima la propria passione in frammenti poetici, grondanti un affetto smisurato verso la “magica viola” ed ogni suo giocatore. E’ vero, aggiungeva il grande cantautore, che non è detto che la squadra del cuore debba essere quella della propria città, ognuno può scegliere i colori a lui più cari, ma quando il colore prescelto coincide con l’immagine della propria città, il senso di appartenenza diventa di totale abbandono, come ad esempio, si poteva cogliere nei versi del grande Umberto Saba che alla sua Triestina dedicò una celebre poesia: “Anch’io tra i molti vi saluto, rosso alabardati, sputati dalla terra natia da tutto un popolo amati...” 
In Saba come in Berti, qualsiasi amarezza o nota critica, spariscono, il suo diventa un interminabile canto d’amore, nel quale anche i “brocchi” o “pacchi”, come spesso si dice, diventano eroi solo per il colore che indossano. Il suo è un abbraccio totale, rivolto a quei calciatori di classe che hanno fatto grande la squadra e portato in alto il nome di Firenze: e il pensiero corre al mitico 10 (“il suo nome è solo uno, Antognoni e più nessuno”), al “divin codino”(“ i suoi piedi son magia i suoi gol poesia”), o al “Re leone” (“capelli biondi e sguardo fiero, corri sempre come un guerriero”), agli allenatori che hanno lasciato un segno indelebile (oggi Prandelli, ma è già ieri), ma anche a coloro che senza essere mitici hanno legato il loro volto, il loro modo di giocare, la loro dedizione all’affermazione dei colori viola: sia il Livera o il danesino, o Ufo, insomma giocatori che hanno scelto altre strade, costituiscono le tessere di quel!’ inconfondibile mosaico che, attraverso il tempo - ma la carrellata di personaggi ci parla delle ultime Fiorentine - da volto e spessore al mitico e immutabile colore viola, nel cuore candido e generoso di Andrea.
Questa raccolta di poesie (gli aspetti stilistici mi appaiono secondari), si distingue anche per un altro motivo: altri di ogni giocatore o mister o dirigente, si fa un breve e schematico ritratto, cogliendo con esattezza le sue caratteristiche umane e di atleta: è come se dietro ogni figurina Panini vi fosse la descrizione del giocatore. Ecco, queste pennellate in forma poetica sono come tante figurine dedicate alla Viola. E per questo, quasi da collezione. 
Marcello Lazzerini