Indietro

Novello cantico

di de Rose Osvaldo

Anno: 2023
ISBN: 978-88-6932-290-7
Prezzo: 12.00 €

image

Questo «Cantico» vuole essere un inno del cuore al Signore Dio nostro per la Sua Creazione, per le Sue Meraviglie, per la Bellezza della Sua Opera nell’Universo infinito, senza confini; è una preghiera accorata, rivoltaGli con umiltà, compunzione e  richiesta di protezione per il nostro essere indegno, affinché Egli ripristini l’equilibro da Lui voluto e porti Armonia tra il regno umano, quello animale (qualunque genere, compresi gli esseri del regno marino e del regno aereo) e quello vegetale; è Amore con devozione filiale, nel riconoscere che Egli, “Padre Nostro”, ci accompagna sempre e dovunque, ci dona “il nostro pane quotidiano”, ci concede serenità se Lo preghiamo e crediamo fermamente in Lui.

Dio ci ha dato la Vita con il Suo Soffio Divino e Potente, non soltanto al genere umano, bensì a tutti gli esseri.

La Vita si mantiene tramite il respiro. Gli umani respirano e vivono...Anche gli animali, di qualsiasi dimensione, respirano...Pure le piante...E perfino le cose...- come la pietra o il marmo - che a noi sembrano inanimate, ma forse aspettano, pazienti, la mano dell’Artista, il quale ne trae fuori Bellezza, Armonia, Forme levigate, ne succhia l’anima e, nel suo stile, le fa parlare..., e così infonde in esse la Vita.

Ecco che cosa Dio ha dato in più al genere “homo”: la scintilla divina, l’intelligenza, capace di rendere Bello ciò che non lo è, animato l’inanimato, buono ciò che sembra cattivo, armonioso ciò che è deforme...

La scintilla divina, oltre che nella mente, si rivela anche nel cuore; lo illumina, lo riscalda, lo apre perché esso possa far sbocciare l’Amore: Amore per se stesso, per conoscersi meglio, per far fruttare i propri talenti; Amore per l’ “alter ego”: il nostro pensiero, a tal punto, fa capire che tra “ego” e “alter ego” non c’è nessuna differenza né esteriormente né interiormente: essi sono uguali oppure simili, essi possono essere e sono fratelli.

L’Amore che l’ “ego” rivolge a se stesso, lo può dare all’ “alter ego” se pensa che quest’ultimo non sia “diverso”, ma identico a sé: con membra, mente, cuore, anima.

E così la Vita -già bella per il fatto stesso che si vive, si respira, si pensa, si parla, si agisce, ci si cimenta in Bellezza, Perfezione, Armonia- diventa ancora più bella, più serena, rasenta la felicità o almeno la “letizia serafica”.

La Vita finisce, si spegne, se manca il respiro... Conserviamo caramente quel Soffio! Respiriamo l’Amore!

Il «Cantico» si compone di cinque parti; ogni parte è suddivisa in paragrafi.

La “PARTE PRIMA” contiene il ringraziamento a Dio per il dono della Vita e una considerazione sulla sua Bellezza, soprattutto affettiva. Ne scaturisce l’Amore per la Vita che colma l’anima di gioia. Segue un interrogativo sul primo vagito e un’ovazione, tra mamma e figlio, all’Amore, fatto di sguardi, tacita intesa, sorrisi.

Il rapporto tra mamma e figlio appena nato viene trattato nella “PARTE SECONDA”, dove scopriamo anche la conoscenza che la creatura fa sulle parti del corpo della mamma.

Nella “PARTE TERZA”, l’Autore viene portato, quasi sempre involontariamente, a divagazioni più o meno filosofiche, sul “caso” o “destino” o sulla “reincarnazione delle anime”...: reminiscenze di cultura delle varie civiltà, quando la mente è un po’ stanca. Ma subito la mente si ripresenta e fa la cernita dei suoi filosofi, dai pre-socratici ad oggi, e si sofferma, con piacere, su Emanuele Kant (“Il cielo stellato sopra di me, la Legge morale dentro di me”).

Ed accetta, condivide, propaga l’ “essere persona” di Jacques Maritain, difendendo con forza, quando può, tale tematica.

Non manca, nella trattazione, un confronto tra l’Amore degli umani per la propria prole e quello degli animali per i loro piccoli. Ebbene: l’Amore è dentro negli uni e negli altri; stesso modello, stesso affettuoso rapporto tra madri e figli.

La “PARTE QUARTA” del «Cantico» è dedicata al rapporto reciproco tra umani, animali e regno vegetale.

La “PARTE QUINTA” ed ultima del «Cantico» contiene considerazioni sull’enigma “homo” e sulle sue azioni... L’ “homo” è splendida creatura quando mette a buon frutto i talenti che Dio gli ha regalato e si fa guidare dai sani propositi; ma, nello stesso tempo, rimane animale feroce, senza scrupoli, distruttivo, infame, recidivo, specialmente quando si lascia sopraffare dagli atti vandalici ai quali non sa o non vuole opporsi.

«Novello Cantico» è preghiera, intima e sincera, a Dio di liberarci dalle debolezze infinite umane e di farci condurre una Vita libera dalle tentazioni del diavolo e ricca di pregi, di Amore, seguendo la Sua volontà e secondo l’insegnamento di Gesù Cristo.

 

La forma espressiva ha intenti di Preghiera, di Ringraziamento, di Inno sacro, per meglio glorificare Dio.

L'autore