Storie di giorni perduti e ritrovatidi Robba Maria Luisa
Anno: 2025
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![]() Introduzione
Spesso, quando ripensiamo alla nostra vita passata, sentiamo una sensazione di nostalgia e di rimpianto. Abbiamo la consapevolezza di non aver vissuto come avremmo dovuto determinati momenti, di non aver dato il giusto valore a cose che ci sembravano scontate finché c’erano, ma delle quali abbiamo capito l’importanza solo quando ci sono venute a mancare. Ma il passato non può tornare se non nella nostra memoria. A volte però la vita, quasi come un regalo inaspettato, ci dà una seconda possibilità. Spesso è troppo tardi per poterla cogliere, qualche volta ci vuole coraggio. E’ ciò che accade ai personaggi di questi racconti che trovandosi per vari motivi a confrontarsi col passato, vivono in modo diverso questa emozione.
L’Autrice Maria Luisa Robba
I misteri del vecchio cassettone
Anna gironzolava per la stanza piena di cianfrusaglie e si chiedeva quando lei maniaca dell’ordine, sarebbe riuscita a rendere quella casa come la voleva: perfetta. L’aveva comprata per poco quella casa, un po’ malandata e un po’ lontana dal suo mondo, ma aveva bisogno di allontanarsi dalla confusione della città, aveva bisogno di silenzio e di tranquillità, specie ora che la sua storia con Claudio era finita. Per la verità, all’inizio, lei non pensava che fosse veramente finita: l’avevano considerato un momento di riflessione, come si dice di solito, ma poi lui non si era fatto più sentire e lei c’aveva messo una pietra sopra, non senza qualche rimpianto. Quasi a voler confortare la sua totale confusione mentale, bussò la vicina per dirle che l’indomani sarebbero venuti a ritirare i rifiuti ingombranti. Era l’occasione perfetta per liberarsi del vecchiume dei precedenti proprietari e cominciare a fare un po’ d’ordine. Anna passò la giornata ad accumulare davanti alla porta ciò di cui voleva liberarsi, cioè tutto, o perlomeno quasi tutto, perché quando si trattò di spostare il vecchio cassettone che era in camera da letto, si accorse che non riusciva a smuoverlo nemmeno di un millimetro. Il cassettone non era grande, solo tre cassetti dall’apparenza innocua, ma la sua dimensione ingannava: doveva pesare più di cento chili; come poteva fare per liberarsene? Era davvero mal ridotto e, aprendolo, Anna si accorse che negli ultimi tempi doveva esser stato adibito a dispensa, come si poteva dedurre da tante tracce e anche da certi odori. - Però erano davvero solidi i mobili di una volta! - pensò Anna - oggi non se ne fanno più così! - E, in fondo, a parte le sue condizioni disperate, non era neanche male. Doveva risalire ai primi del novecento, come si vedeva dallo stile, e aveva dei bellissimi fregi intagliati di fiori e foglie. Era straordinario pensare che due guerre mondiali erano passate distruggendo il mondo e quel vecchio cassettone sempre lì, immobile testimone di tutto quel tempo che aveva cambiato le sorti di uomini e cose. - E se lo facessi restaurare?- rifletteva Anna - ma chissà quanto vorranno e non ne vale la pena - Ma già l’indomani il restauratore era a casa sua. - Le costa mille euro - disse, - ma quando lo vedrà non lo riconoscerà e gli amici glielo invidieranno - Anna non tentò neanche di tirare sul prezzo, già le bastava liberarsene sia pure temporaneamente. -Tra un mese è pronto - disse il restauratore e si portò il cassettone dopo averlo smontato in più parti. Anna rientrò nella stanza e proprio nel posto lasciato vuoto dal cassettone vide qualcosa a terra. Guardò meglio: era una busta ingiallita… La prese e quasi col fiato sospeso la aprì e lesse… ... continua |