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La stagione delle nuvole

di Lo Prete Alessio

Anno: 2022
ISBN: 978-88-6932-268-6
Prezzo: 6.00 €

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Dalla prefazione di Fulvio Castellani:

“La poesia è impegno e fatica, in quanto i versi nascono da un’emozione, potremmo dire da un brillio della realtà in rapporto al nostro stato d’animo”, ha scritto Rosa Elisa Giangoia in un succoso libriccino alcuni anni or sono. Un tanto vale anche per la poesia essenziale di Alessio Lo Prete che riesce alla grande a sostanziare le emozioni, i corsi e i ricorsi di una realtà vissuta o rivissuta dando spazio ad una sintesi voluttuosa di felicità, di ricordi, di tuffi leggeri e pregnanti in direzione del tempo che cambia assai spesso rotta costringendo, un po’ tutti noi, a leggersi dentro usando le emozioni come diario aperto e strumento di fioritura intima e dialogante.

Versi brevi, i suoi, ma testimoni di una serie di mulinelli interiori che poi ha dato il via libera ai “lembi sparsi di cielo” tra le quinte del buio e il retro della propria maschera, ai tanti segreti che marchiano di sé incontri, le rughe del tempo che corre e non dà tregua, l’ignoto che ci troviamo a dover esplorare...

È il tempo, in pratica, a scandire i voli poetici di Alessio Lo Prete; ed è un volare alto che accomuna fruscii misteriosi e giornate di muffa, caldi pomeriggi di sole, il rossore degli imbarazzi, percorsi indelebili e che lo fa dire “sulla pelle di mio nonno / le autostrade di una vita” e stringendo sempre le “mani di pelle sgualcita” della nonna “Tu non smettere mai / di pregare per me”.

Ci sono nuvole che volano in alto e in basso. Quelle di Alessio Lo Prete sorvolano la bellezza dei ricordi e le rendono isole di luce, disegni coloratissimi, fioriture di mandorli che si rinnovano...

C’è al fondo della sua poesia il canto sommesso di un Io prensile e sensibile, la gioia del dire e del raccontarsi, il frullio di un cuore che sa captare ogni alito di vento e tradurlo in immagini a dir poco efficaci, pure nella loro gestazione emozionale.

Se “la vita è breve, l’arte vasta, l’occasione istantanea, l’esperimento malcerto, il giudizio difficile” come ha affermato Ippocrate intorno al IV secolo a. C., è comprensibile che anche Alessio Lo Prete si sia premurato di mettere nero su bianco i propri pensieri e le proprie accelerazioni liriche dimostrando, con ciò, la solarità espressiva del suo essere poeta del tempo che avanza e che è necessario, per dare un’impronta di sé che non siano soltanto gli altri ad impreziosirlo ed a metterne in chiaro bellezze e sfumature. E in questa “Stagione delle nuvole” lo ha evidenziato senza alcun passaggio a vuoto, ossia sussurrando ed usufruendo anche del frastuono elegante delle parole specifiche legate allo stupore, alla meraviglia e alla speranza per tradurre in poesia quanto in lui si agita e si visualizza.