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S.I.

di Brasili Fiorella

Anno: 2016
Prezzo: 10.00 €

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Dalla prefazione: Ci troviamo stavolta, grazie ai racconti di Fiorella Brasili, a tu per tu con una miscellanea di ingredienti tra loro divergenti e contemporaneamente intersecanti. Ossia ad un incontro-scontro tra l’io del singolo e l’io collettivo, tra l’essere e l’avere, tra l’amore e il suo esatto contrario, tra il serio e il faceto, tra l’ingenuo e l’insano... Uno spartito, pertanto, a dir poco coinvolgente e in grado di creare emozioni, di mettere sul giusto piedistallo le figure dei singoli protagonisti delle vicende e, di conseguenza, di stuzzicare il lettore, anche il più smaliziato, ad accaparrarsi il piacere di intuire e di vivere le situazioni messe in bella mostra con una grafia efficace, puntuale, piacevolmente scorrevole e propositiva. Un ruolo determinante ha, in ogni racconto, l’amore. L’amore speciale di una donna della società bene per un povero bambino apparso per caso nella sua vita, che dice di chiamarsi Bastardo, “così lo chiamavano tutti”; un bambino a cui Elettra (la protagonista in assoluto del primo corposo racconto) dà il nome di Pablo. Il bambino subito la chiama mamma, lei, dopo un primo momento di esitazione, sacrifica momentaneamente la sua vita per cercare, con l’aiuto dei carabinieri, l’identità del piccolo. Così il sorriso iniziale di Pablo e di Elettra diventa un abbraccio costante d’amore, di gioia, di suadente bellezza intima. In ogni racconto c’è un pathos evidente, un inseguire le immagini e i sentimenti con la gioia di poter partecipare in maniera attiva e intensa agli sviluppi delle attese di Thomas (un ragazzo particolare che si amava oppure non si amava). Una personalità, la sua, abbastanza strana e che si rivelò, per l’io femminile che marchia di sé la vicenda, ambigua ed egoista. Un colpo di scena, davvero da romanzo poliziesco, fa il resto innestando nel contesto narrativo una ricca ragnatela di sentimenti. Lo stesso discorso vale, più o meno, per il racconto Pianosa, in cui la bellezza di un ambiente a dir poco magico fa il pari con le vicende legate al carcere di massima sicurezza presente sull’isola e la ricerca di una vecchia verità. Fiorella Brasili si dimostra un’attenta lettrice dei sentimenti altrui e delle piccole-grandi realtà che fanno da cornice al vivere odierno. E ciò a conferma delle sue indubbie doti di narratrice dal calco riflessivo e relazionale.