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AUTUNNO

di Bianchi Stefania

Anno: 2020
Prezzo: 5.00 €

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Finalista alla selezione editoriale 2019
Dalla prefazione di Fulvio Castellani: È la stagione dell’autunno, in modo particolare, a stuzzicare l’estro poetico di Stefania Bianchi. Ed è un periodo dell’anno (e della vita) decisamente significativo, fatto di attese e di raccolte, di magiche colorazioni e di foglie che rotolano via sospinte dal vento in direzione del nulla... Ed è proprio il vento (in massima parte) a favorire il fluire sincopato dei versi, a rischiarare ricordi d’infanzia e del padre (il mio angelo è in cielo”), ad accompagnare “battiti d’amore” e “la melodia di un violino”, il volare leggero del pensiero, il silenzio della notte mentre il vento (naturalmente) “forte ulula parole all’unisono”... C’è una cura particolare nel cercare le parole, i suoni, i richiami nascosti... nei versi di Stefania Bianchi, una poetessa che usa la semplicità espressiva per entrare con forza ed armonia nei tanti perché del vivere, del sognare, del guardarsi allo specchio... È aria di vendemmia, la sua, e quei “grappoli d’uva” settembrina sono lì a comunicarci il suo lavorìo sotterraneo per estrapolare bellezze alate mentre, spesse volte, “gnomi, fatine ed elfi / danzano nel cielo stellato” e “parlano d’amore / e d’un mondo migliore”. Stefania Bianchi, in pratica, penetra e si avvicina ai richiami della natura con flash sostanziosi, con sguardo lucido, luccicante al pari della stella Sirio (“bella, romantica e appartiene anche a me”. Paul Auster, in una intervista, ha affermato che la vita “è imprevedibile” al pari di un lancio di dadi, aggiungendo che in ogni caso, “la nostra volontà ha un ruolo nel gioco”. Cioè che sta anche a noi fare il possibile per renderla meno accidentata. Diciamo questo proprio perché in Stefania Bianchi si riscontrano tali ricerche, tali accostamenti con il dopo, ovvero con il tentativo di contribuire al dopo e di usare anche l’autunno per sognare e non già per accettare in maniera supina ogni momento di noia. È, dunque, una poesia, questa di Stefania Bianchi, dal brillante sapore dell’esserci, di saper navigare anche laddove ci sembra difficoltoso inserirsi. Cosicché i suoi versi, il suo dettato lirico, non fanno che assumere un calco di sincerità e di armonia, di semplicità dialogante, di vivace e sostanzioso cumulo di sentieri di luce che scivolano via con passi felpati, rischiarati da un romantico concerto di crepitii e di profumi sinceri.