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PIOVE SULLA CENERE

di Sartore Laura

Anno: 2014

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Dalla prefazione di Fulvio Castellani: Se "le colombe si addormentano tubando" e " il sole / cosparge di giallo / i girasoli", come ha scritto in alcune poesie il cinese Huang Xiang, è evidente che anche una giovane poetessa come Laura Sartore possa sorridere alle rondini, vivere "la curiosità della scoperta" e affermare, senza troppi giri di parole, di essere "un cuore che batte, uno spirito animoso."
Tutto questo lo si intuisce immediatamente nell'inoltrarsi nel corpus della sua prima silloge in cui è la voce del cuore e il suo desiderio di luce a giocare un ruolo di primo piano nel contesto del suo cercare, del suo cercarsi, del suo navigare nella non facile realtà del vivere e di confrontarsi con gli altri. L'amore, ovviamente, per quel "tu" non sfugge di mano a Laura Sartore, anzi è una presenza costante: a volte singolarmente gioioso e tal altre spolverato di negazioni, di ombre e penombre come sempre accade del resto.
"Non mi chiedete di non scrivere" scrive ad un certo punto, perché "se mi fosse negata la cara penna e il limpido foglio, ne morirei."
È un grido, questo, un urlo quasi in direzione del dopo, di un tragitto scritturale che la coinvolge in maniera totalizzante e che indica in modo chiaro la sua intima volontà di conoscere, di approfondire, di guardare al di là del giardino della sua giovinezza.
È altrettanto chiaro che nelle poesie attuali c'è il riflesso di se stessa, il suo sognare e il suo entrare e confrontarsi con la realtà di ogni giorno...
Gli esiti sono, a nostro avviso, senz'altro positivi anche se il velo di un pessimismo di fondo (presente in ogni giovane che sta correndo per le strade di una scoperta dalle molte facce e dagli ostacoli improvvisi, purtroppo non immediatamente visibili) accompagna spesso il suo dire, il suo dialogo con il "tu" e la presenza di maschere scomode che ritmano l'avventura stessa del crescere.
Laura Sartore predilige una versificazione ampia, una cifra lessicale fatta di immediatezza che privilegia una discorsività colloquiale, priva di artifici astrusi e di alchimie. Contemporaneamente troviamo delle composizioni di più breve respiro, dei versi dal profumo caldo, dolce e dal passeggiare leggero in equilibrio virtuoso tra l'essere e il volare ubriaca d'amore.
Un buon esordio, non c'è che dire. Un incontro con la poesia che luccica di bellezza intima e che ha il coraggio di non rimanere in disparte.