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LA BALLATA DEI CAVALIERI E UN FUNERALE

di Giannone Giacomo

Anno: 2016

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La parola "ballata" ricorda F. Villon, estroso personaggio del lontano Medioevo, poeta poco conosciuto e poco apprezzato nel corso dei secoli ma sempre presente nelle antologie di ogni epoca, perché sinceri, spontanei, esplosivi sono i suoi versi oltre che felicemente fluidi e armoniosi.
Il termine "funerale" ci porta a immaginare ambienti dell'America Meridionale o del nostro Sud ove una cerimonia funebre, a volte, si trasforma in manifestazione di lusso e sfarzo per la famiglia dimostrare ricchezza, prestigio e autorevolezza..
A parte quanto sopra espresso, pensiamo che il Giannone abbia scritto e pubblicato questa plaquette di poesie per confermare di possedere humor e abilità poetica capace di esporre sentimenti, passioni, emozioni e contemporaneamente raccontare di episodi che provocano sottesa svagata gaiezza.
Allegra e mordace la prima parte della silloge, triste e contrita la seconda scandita in versi morbidi, colorati di pudore. Flusso lento di voce accorata e sommesso silenzio, silenzio profondo che suscita rimpianti e ricordi.
Esposizione di vicende narrate? Non lo sappiamo. Si evidenzia comunque partecipazione e intimo coinvolgimento nelle composizioni oltre che abilità linguistica e capacità espositiva acquisita da tempo, basta vedere le sue numerose raccolte poetiche pubblicate, in vari concorsi letterari premiate o menzionate.
La presente silloge  piaciuta, ripetiamo, per il contenuto allegramente sardonico e beffardo cui fa seguito la malinconia trattenuta e dolorosa delle ultime otto composizioni e, contemporaneamente, per i rimandi alla poetica di F. Villon.
Non si vogliono fare paragoni fra Villon e Giannone, sarebbe assurdo e improprio un simile accostamento, ma desideriamo mettere in evidenza la continuità di un filone poetico che ci auguriamo non si estingua nel tempo, che del sarcasmo e del burlesco si alimenta e possa continuare a mantenersi vivace, fresco e pungente nei poeti e scrittori che amano leggere e scrivere versi.
Con questo piccolo volume, crediamo si possa aggiungere il Giannone nella numerosa lista dei poeti che con le loro composizioni vogliono far sorridere e immalinconire nello stesso tempo, come Villon.
La poesia del Villon fu dominata, infatti, dalla melanconia oltre che dallo scherzo e dallo scherno.