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S'ILLUMINO' D'IMMENSO

di Ferrara Grazia

Anno: 2021
ISBN: 978-88-6932-240-2
Prezzo: 8.00 €

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Il lavoro, con una pluralità di approcci ermeneutici, intende evidenziare alcuni snodi più significativi del canto I del “Paradiso” dantesco, dimostrando la non saturazione interpretativa del testo, poiché un classico “permane” nella sua possibilità di dire e raccontare il suo messaggio sostanziale a-temporale, diacronico – trasversale nella complice intesa tra scrittore e lettore.
Grazia Ferrara, laureatasi in Lettere classiche presso l’Università di Bari, ha pubblicato saggi su Dante, G. Leopardi, L. Pirandello. G. Morselli; contributi critici su riviste e poesie in volumi collettanei.
Ha seguito diversi corsi: di P.N.L., counseling, libroterapia e il master in psicocritica con l’Istituto di Cultura Italiano di Napoli.
 
Dall'introduzione di Rossella Ferrara
 
Quest’anno ricorre – com’è noto – il settimo centenario della morte di Dante Alighieri, e, benché la riflessione ermeneutica sull’ Autore non possa essere determinata da occasioni meramente celebrative, data l’ inesauribilità interpretativa dell’ opera dantesca, tuttavia si rende necessario perpetuare il ricordo di un poeta – filosofo, che ha intenzionalizzato la sua poiesis con un messaggio aperto al futuro. “Tutti gli uomini naturalmente desiderano di sapere” dichiara Dante all’ inizio del “Convivio”, riprendendo l’ ouverture della “Metafisica” aristotelica. Ed è proprio questo bisogno di conoscenza dell’ in sé e del fuori di sé che connota l’ indagine e la riflessione del Poeta, impegnato a ricercare i fondamenti ontologici ed epistemologici del pensare e dell’ agire umani, quali la “virtute”, l’ amore e la sapienza. Ma, non solo. Dante cerca anche parole che “salvino” l’uomo dalla sua “fragilità” esistenziale, prendendo a prestito un concetto di E. Borgna, e assiomatizza l’ istanza della tensione umana verso la felicità e la beatitudine, cessazione delle situazioni problemiche e conflittuali della storia e della società. Dante, così, continua ad avere una sua esistenza nel “circolo ermeneutico”, di cui hanno teorizzato M. Heidegger e G. Gadamer attraverso la “storia degli effetti”, attraverso, cioè, le diverse interpretazioni “storicamente generate dal testo”. Anche per L. Pareyson “l’ interpretazione è un atteggiamento originario dell’ esistenza nel mondo…” alla ricerca di una verità mai data e, perciò, infinita; ricerca che sfocia nell’approdo fideistico, termine ultimo dell’ umana wanderung esistenziale a connotare una “logica del vivente”, che con la parola poietica “vince di mille secoli il silenzio”. Rossella Ferrara Rossella Ferrara è laureata in Filosofia e Pedagogia. Numerosi i suoi titoli di perfezionamento e master di specializzazione. Ha anche conseguito i diplomi come grafologa e grafomotricista.