Dalla speranza alla gloriadi Fernandez Motzo Agata
Anno: 2011
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- Spunti di meditazione -
1) La speranza
La Speranza insieme con la Fede e la Carità è un dono di Dio, infatti si chiama virtù teologale, e Dio, che è Creatore e Padre di tutti, i suoi doni li dà a tutti. Noi dobbiamo solo farne buon uso. La speranza tende a Dio e Dio è Bene, quindi ogni essere umano spera il Bene e tutto ciò che è buono. Ma, sempre a causa dell’egoismo che tutto stravolge e ci è tramandato dalla nostra natura corrotta dal peccato originale, spesso l’uomo spera nel bene per se stesso, ma non per gli altri, anzi quanto più si lascia corrompere da colui che per primo insidiò l’essere umano nei nostri progenitori Adamo ed Eva, spesso è corrotto a tal punto da sperare il male altrui. E chi spera nel male per un altro e nel bene per se stesso, non ha alcun bene da sperare, perché ha già il male nel cuore. Dove c’è il male non c’è il Bene e chi non ha Dio nel cuore, non può nemmeno avere la Speranza: è un uomo disperato, un’anima non più di Dio, ma del demonio.
2) La felicità. Che cos’è la felicità.
Che cos’è la felicità?
La felicità è il possesso di tutto ciò che si possa desiderare, fino a quando ci manca qualcosa e quindi si ha qualche desiderio da soddisfare non si è felici. Chi possiede tutto e non ha nulla da desiderare? Solo Dio. Quindi la felicità coincide con Dio e solo in Lui la si può trovare. E’ vano cercarla altrove.
3) Quando si è felici? Chi è felice?
Ogni anima viene da Dio, quindi ogni anima tende a Dio, cioè ogni anima tende alla felicità. Ma quando un essere umano è mai stato felice in questo mondo? Ognuno aspira a qualche cosa che lo possa rendere felice. Ma, seppure raggiunge la meta ambita, può avere la certezza di essere ormai felice? Ovvero fino a quando? Non è questa la felicità. Questa è l’illusione della felicità. Perché prima o poi subentra o il rimpianto di avere perduto la felicità che sembrava di avere trovato o sopraggiunge un altro desiderio di qualche altra cosa che continua a farci sognare la felicità. Quindi quella non era felicità, era un assaggio, un’idea, un’illusione di felicità.
La felicità coincide con Dio. Solo chi vive in Dio è felice. Felice è il santo. Un esempio da citare è San Francesco, il quale era povero e sofferente, ma diceva: “Mio Dio, mio tutto”. Non gli mancava niente. Era felice: “Tanto è grande il Ben che aspetto, che ogni pena mi è diletto.” Aveva capito che la felicità è Dio e che solo in Dio si trova.
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