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ROSA E CROCE

di Santucci Francesca

Anno: 2006
ISBN: 987-88-89209-35-6
Prezzo: 10.00 €

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La poesia di Francesca Santucci, così melodiosa, sempre, di una melodia che trae origine dai sentimenti forti e profondi che l'ispirano, si modula sul respiro, ma, al tempo stesso, soprattutto nella raccolta dal titolo "Rosa e croce", segue il percorso ondivago della memoria, delle manifestazioni del pensiero, che non rispettano l'ordine imposto dalla logica e dalla razionalità, ma si protendono ad ascoltare la voce segreta dell'inconscio ed anche le varie voci delle associazioni e delle analogie, che la fantasia creatrice suggerisce. Il dettato lirico ne risulta vivo, pulsante e multistratificato. Sugli eventi (in questa raccolta dolorosi) incombe il giudizio negativo di chi esperisce la sofferenza e la "dice", la canta in poesia. Questo giudizio Francesca Santucci lo attua stilisticamente attraverso aggettivi collocati tra parentesi, che arricchiscono l'espressione, proiettandovi, talvolta, una luce di contrasto, di antitesi ("luce"/"ombra", "luminosa"/"beffarda" nel poema dal titolo "La nascita", che apre la raccolta, ad esempio). Il ricorso alla figura dell'ossimoro è frequente in molteplici forme in questa silloge, dove già il titolo evocativo ed icastico suggerisce l'ambivalenza, il contrasto doloroso fra bellezza/amore e orrore/morte, fra amore/dolore, come il poema "Rosa e croce" esplicita: Cotidie tento d'allontanarmi da questo crucifige che de profundis imperterrito come marea silenziosa d'estate avanza perché insieme permangono e l'amore e il dolore. E allora una rosa e una croce quotidiane io porto: appuntata sul petto la rosa, conficcata nel petto la croce.
 
Dalla prefazione della prof. Antonia Chimenti