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Foto profilo

Santagati Giovanna: ha lavorato per trentasei anni come docente. Vive in Piemonte.
Nel 1982 consegue con lode una laurea presso l’Università di Firenze in Lingue e Letterature Straniere.
Nel 1994 traduce e cura il romanzo Taras Bul’ba, di Gogol' per Edisco Ed.
Nel 2012 consegue col massimo dei voti una laurea in Tradizioni Musicali Afro-americane e Canto Jazz, presso il Conservatorio “Ghedini” di Cuneo.
Nella rivista Poeti e Poesie compaiono nel 2015 quattro sue poesie.
Nel gennaio 2016 esce il suo volume di poesie Le Urla Dentro, Parole in libertà, per Aletti Ed. (in formato cartaceo qui e in formato e-book qui
Quando decide di optare per l’auto-pubblicazione, crea la Collana LetterArte
collana indipendente di poesia, narrativa e saggistica.
La Collana si connota per l’inserimento, accanto alla scrittura, di altre modalità espressive, come ad esempio quella pittorica, fotografica, grafica e musicale. Il che consente agli autori di poter manifestare contemporaneamente più attitudini oppure, associandosi tra loro, di collaborare in sinergia ad uno stesso progetto.
Nel 2019 lo auto-pubblica per la seconda edizione, modificata e sottotitolata Blues al femminile, sulla piattaforma Youcanprint. (Per approfondire: Associazione culturale Albedo e Facebook)
Nell’aprile 2019 pubblica la raccolta Passi, Percorsi di vita, autoprodotto. Nel 2020 ne propone una seconda edizione rivisitata nella struttura e nel contenuto sulla piattaforma Youcanprint. 
Nel dicembre 2019 risulta quinta al Concorso Nazionale Poesie al Bar sui primi dieci vincitori.
Sta ultimando il suo primo romanzo e, contemporaneamente, un romanzo-saggio sulla vita e opere di Ida Cox oltre ad un saggio sull’esperienza italiana dello scrittore ucraino N.V. Gogol’.
Per conoscere meglio l'autrice visitate la sua pagina web 




Per i lettori di Carta e Penna ha scelto:

QUINARI DOLENTI

Eri nel sogno

specchio degli occhi

calore amato

dolce presenza

 

Alba dolente

Pulsa l’inganno

fredde le mani

feroce assenza

 

Gravi le ore

segnano il tempo

battito lento

di vita amara

ARCOBALENO DONNA

 Rossa è la rabbia per quel pianto

che tarda a uscire dalla gola

serrata per la pena di lasciare

il ventre caldo, rifugio sicuro

 

Riconosciuto il battito,

suono al seno sacra fonte,

di giallo o nero s’adombra il capo

e rosa la pelle si colora.

 

Aranciate le giornate

affollate di giochi inventati

e verdi gli anni in cui

il tuo fiore sboccia

 

Azzurri i cieli sotto cui proteggi

palpiti e sogni nati

Hai sempre amore che ti fa vibrare

Avvolgi in veli d’indaco

voglie, serenità, speranze e preci

 

Dalla finestra, oltre il giardino

che ti segna il tempo,

vedi bianche distese su cui scrivi

gli anni che ancora hai da raccontare.

DIFFIDO DELLA PRIMAVERA

Si erge il tufo rupestre

contro il tempo che sgretola i ricordi

Difende la bellezza del silenzio

nei vicoli torti. Fatica intorno

la nuvola bianca a oscurare il sole

le tegole sbiadite si mescolano

alla magnolia in fiore

Guaisce Pedro annunciando un arrivo

gracida il cancello, lo raggiunge giulivo

ansima, si cheta sotto le dita amate

le lecca euforico grato alla vita

Tintinnio di posate, canta il desco

Le operose api a suggere dal pesco

Ondeggia la tendina bianca ai vetri

Vento si annuncia

 

Tu arretri

Il sole sparisce repentino

Un brivido attraversa il giardino

GRIDO D'ALLARME (SONETTO)

Pioggia scrosciante di ore senza posa

ad annegare l’assopito incanto

di campi d’ocra e di morbido acanto

sotto la volta ammorbata e dannosa

 

Piange diluvi la terra rabbiosa

manovre astute, incassi come vanto

Di noi perdenti si alza triste il pianto

relitti ormai sulla sponda sabbiosa

 

Occhi innocenti cercan fiduciosi

gesti e risposte alla sete del vero

petali verdi sui giorni a venire

 

L’amore anela gesti coraggiosi

una mano che conduca al sentiero

non lo strale di un folle e poi morire.

LE URLA DENTRO

Dedicato a tutti coloro che sanno ascoltare le proprie urla dentro e con amore sanno cogliere quelle altrui. Ognuno di noi ha una voce che chiede di essere ascoltata, ognuno di noi possiede un canale per recepirla. GS
 
L’andamento innegabilmente musicale che permea questi versi, tra urla e palpiti caratterizza la presente raccolta Essa propone le modalità in cui talvolta l’animo manifesta il proprio sentire. La sonorità lessicale è affidata a respiri e sospiri, a voci e silenzi, a ritmi sfrenati e a pause. Il ricorso alla rima carica di significato i versi.
Questi ‘blues’ nascono dalla rielaborazione personale di confidenze ricevute dall’autrice durante la sua carriera di insegnante da genitori timorosi di aprirsi, ma bisognosi di ascolto, desiderosi che qualcuno cantasse i loro blues "… e raccolgo ovunque parole/ pensate dette urlate sospirate sperate/ perché dal mostro dell’oblio non vengano ingoiate". Ogni brano nasconde un nome, un’età, un luogo che nella raccolta svaniscono impregnandosi di tutti i nomi, età, luoghi di donne e uomini di ieri e di oggi, usati, abusati, ignorati, oltraggiati, eliminati.
La raccolta, alla sua seconda edizione, si struttura in due parti: la prima si esprime in toni forti avvolti da pessimismo, sfiducia e resa; la seconda si svolge attraverso colori più morbidi e sensazioni più mitigate che lasciano spazio al desiderio e alla speranza. 

PASSI

Primi ed ultimi, maldestri e sicuri, brevi e lunghi, lenti e svelti, piccoli e grandi, mirati e incauti, cadenzati e incerti: essi misurano il percorso di una vita sempre unico, anche se apparentemente uguale ad altri. Il punto d’arrivo è la somma non solo numerica dei passi fatti individualmente.
A volte ci si ritrova soli. Qualcuno alle nostre spalle potrebbe accelerare il passo e raggiungerci per chiedere un’informazione, per metterci in guardia da un pericolo, per venderci qualcosa o semplicemente per salutarci o chiederci di proseguire insieme: ben venga!
Dietro di noi, insieme a noi o per altra via, vengono fatti passi. Ci sono passi che sicuramente ci supereranno: cediamo il passo, senza rammarico, così tutti potranno raggiungere la propria meta rispettando il proprio passo! GS
 
Le fasi della vita vengono scandite per passi, poesie come un racconto avviato in un calmo pomeriggio estivo davanti ad una tazza di thè: Libera/la mente/fluttua/tra vaniglia e gelsomino. I rimandi alla mitologia e al classicismo evidenziano l'innegabile continuum dell'esistenza ed esprimono la rielaborazione personale da parte dell'autrice delle situazioni interiori che il viaggio nella vita quotidianamente impone. Alla denuncia della mortificazione e del dolore represso di donne e uomini di ogni età e di ogni dove che caratterizza la prima raccolta, "Le urla dentro", si sostituisce una visione più pacata e consapevole del percorso esistenziale. Questa edizione contiene come inserti dieci fotografie scattate e rielaborate dall’autrice più la riproduzione di un acquerello donato dall’artista Gianni Pignat all’autrice.

UN VOLO DI DUE ORE

In un’epoca come quella attuale, in cui siamo catturati da quanto fa scalpore, indipendentemente dal suo valore intrinseco, purché colpisca, ci stordisca, ci attiri dove mira, ci distragga dal quotidiano (come se questo fosse il demonio da combattere) è forse venuto il momento di prenderci una pausa, di guardarci dentro, di osservarci, di trovarci belli ed interessanti indipendentemente dalle convenzioni o dal ‘look’ che i media ci impongono, di scoprirci sorprendentemente unici. Potremo così dare valore a come realmente siamo, a quanto ogni giorno facciamo, anche se non sempre corrisponde al nostro desiderio di fare, ma ha in ogni caso una sua ragione, se accade, e per questo merita rispetto e attenzione. Sarebbe un grande spreco farci rubare la vita senza accorgercene, assecondando per comodità, inesperienza, pigrizia o paura esclusivamente esigenze di mercato o fazioni ammiccanti e convincenti.
Il racconto di Laura una storia banale di una donna normale, dove ‘banale’ sta nella sua accezione originaria (dal francese 'banal', cioè appartenente al signore, quindi privata) e ‘normale’ nel suo significato matematico ('norma' sta per squadra, vettore tridimensionale perpendicolare ad una superficie piana, che quindi occupa un suo spazio). La singolarità di questa storia sta proprio nella sua più totale ordinarietà, non ci sono vittime o eroi, campeggiano personaggi normali nelle loro vite banali, con tutti i risvolti positivi e negativi che la natura umana spontaneamente determina, ma che ogni comportamento individuale rende speciale, inimitabile, creando quindi storie straordinarie. GS
 
Laura è un'insegnante fiorentina in pensione in volo per la Francia. Un’ insegnante fiorentina in pensione è dove vive la figlia. Durante il viaggio, attraverso una serie di fortuiti rimandi, scorre tutta la sua vita di bambina, donna, lavoratrice, madre.
Consapevolezza del conflitto tra l'essere, il voler essere ed il dover essere.
Scontro tra innata gelosia e desiderio di un amore garante di pace e ben-essere.
Responsabilità ed inadeguatezza genitoriale al di là delle intenzioni. 
Innegabile ruolo dell’amore.
Reticenza nella trasgressione dei ruoli convenzionali. Istinto di vivere che si schiera coraggioso di fronte al rischio e al tempo.
Questi alcuni degli ingredienti che condiscono questa storia stra…ordinaria.
La presente edizione contiene sei fotografie scattate e rielaborate dall’autrice, più uno spartito musicale di un brano composto da Domenico Santagati e che trova la sua espressione canora al seguente link su Youtube

SOLITUDINE

In compagnia dei tuoi pensieri
resti protagonista dei tuoi desideri.
Ascoltatore attento della tua voce interiore
sei critico feroce di un dolore che muore
e lascia spazio al rancore.
 
La luce si fa largo a fatica
E quando si avvicina
facendosi amica
illumina generosamente
un incredibile
i m m e n s o
Niente.
 
(da Le urla dentro- Blues al femminile)
 
 

L’ESERCIZIO DELL’AMORE

Hanno curato la mia ala spezzata
Ed ho ripreso a volare.
 
Hanno tagliato il mio ramo secco
Ed ho ripreso a fiorire.
 
Hanno versato acqua nella mia vita deserta
Ed ho ripreso a vivere.
 
Così ho deciso di accumulare amore
Per colmare il vuoto di chi è rimasto solo
ad aspettare.
 
Ed ascolto
E raccolgo ovunque parole
Pensate dette urlate sospirate sperate
Perché dall’oblio non vengano ingoiate.
 
(da Le urla dentro- Blues al femminile)

LA DANZA DELLE GRU

Saltelli festosi in ilare volteggio
Scambio di inchini e graziose intese.
Di migrare è già tempo. 
Terre lontane dai rosei orizzonti
Accoglieranno le virtuose ali 
E si danza con garbo ed allegria
Il rito del tornare e l’andar via.
 
Il provvido gomitolo il percorso ha marcato.
Ora che fuori dall’intricato dedalo 
L’audace si è trovato
Avviluppa la sposa nel ballo rituale
del felice ritorno e il desiderio di andare.
 
Sentieri ameni e sicuri da insidie 
Dove godere di spazio e piacere
Voglia di libertà che dentro stride
Gaudiosi i passi disegnano beltà.
 
Baciato è l’aere da amorosi effluvi
Nulla possono nembi o avverse lune
Mete remote orientano il cammino 
Tenace istinto di verità sospinge.
 
Il tragitto si perde oltre il confine. 
L’alma leggiadra e nuda
Come piuma si leva
E s’invola in un intreccio voluttuoso. 
 
da "Passi- Percorsi di vita"

DOVE SONO I MIEI OCCHI?

Incauto avanzo
Non scorgo l’erto pendio che apre alla vita
Uso calzari aperti
I piedi indifesi si piagano a sangue
 
Non vedo l’usata distesa
 
Nel sonno del sole il colore si perde
Conforto non provo
Disteso
Mi pento di bagnare la notte
Nel buio del niente 
 
Coi passi
Misuro l’aria in cui vivo
Non scorgo l’albero antico
Le cui fronde d’argento
Addolciscono il sonno
Delle membra spossate
 
Ignoro il toccante sorriso
Sincero e schietto
Di chi invoca rispetto
Oscurato da ipocrite sviste
Segnalato su squallide liste
Adombrato da veli dubbiosi
Condannato da giudizi annosi
Immobile
Non vedo
E aspetto.
 
da "Passi- Percorsi di vita"

Per contattare direttamente l'autrice scrivi a tangatisa@gmail.com