Tagliati Franco:

è nato a Guastalla dove vive e lavora. Commediografo, Poeta, Pittore.   Ha ottenuto meriti e premi per poesie e racconti in vari concorsi, ed è presente in numerose antologie Italiane.

Con la Pittura, è presente su diverse riviste Italiane, tra queste: “POLYCROMIA” dello Studio Byblos di Palermo.  Sul “Quadrato” a cura di Giorgio Falossi – Lorenzo Cipriani.  Sulle Edizioni d’Arte di Arpinè Sevagian di Roma: “Arte e Invenzione  - Scritti d’Arte e Dintorni”, e su numerose Antologie d’Arte di esposizioni Italiane.  Collabora con alcune riviste d’Arte Italiane, tra queste:  “Il Salotto degli Autori” della Casa Editrice Carta e Penna di Torino,  e con la rivista “Il Convivio” di Catania.   Ha esposto in diverse città Italiane e anche straniere.  E' membro dell'Associazione Culturale “Un poco di noi” di Reggio Emilia, dell'Associazione Culturale “Argine Maestro di Guastalla (RE), e dell’Associazione Artistica Tricolore di Novellara (RE).

Da oltre cinquant’anni collabora con l’Artista il Prof. Bruno Zaffanella di Mantova nell’esecuzione di opere grafiche e pittoriche.

Ha pubblicato “Terra Amata” con l'Editore E. LUI di Reggiolo (RE),   “Racconti di vita e d’amore” con l’Editrice Montedit di Milano.  “Diario di un adolescente” con la Casa Editrice

Studio Byblos di Palermo.  “Scrivo e  Scriverò di Te”  Edito dalla Casa Editrice - Carta e Penna - di Torino. “AL DI LA’ DEL VENTO”  Edito dalla Casa Editrice “Il Convivio” di Catania.  “Ricette della memoria” edito dalla Casa Editrice Montedit di Milano. E’ presente sull’Enciclopedia dei Poeti Italiani Contemporanei  edito dalla Casa Editrice  “Aletti Editore” (Villanova di Guidonia ROMA).


Ai visitatori di Carta e Penna presenta alcuni suoi quadri:


Il cinesino tra i folletti - pastello su cartoncino 35x50 - 2007





La ragazza col cappellino rosa - 2002 35x50 - pastello su cartoncino





I sorrisi della pace - pastello su cartoncino 35x50 - 2010



Con Carta e Penna ha pubblicato:

SCRIVO E SCRIVERÃ’ DI TE

Copertina libro
Dalla prefazione:
Tra Guastalla e il Po c’è un feeling storico e moderno, c’è un concerto di musica semplice e genuina, c’è un cielo che s’infiamma e graffia il tempo con “la semplicità di un bambino / quando parla della mamma”... È, in parole semplici, una primavera di sussurri, di abbracci, di sogni che rinnovano su una vetrina di cristalli che colorano di stupore ogni sguardo, ogni carezza, ogni sfumatura, ogni ricordo che, quasi in segreto, rianima “l’esuberanza dell’estate” e “l’odore metallico della neve”...
È, questo, un continuum di emozioni e di immagini che Franco Tagliati ci consegna attraverso una poesia dal calco dialogante e tale da mettere in piena evidenza la sua non comune capacità di coinvolgerci e di trasmetterci voli alti, ardenti strette di mano, paesaggi anche intimi di una bellezza a tratti confidenziale e talvolta (più spesso, per la verità) pulsanti e vibratili come ali di libellule.
Diceva Shirley (in Preface to Beaumont and Fletcher) che “La poesia è figlia della natura: regolata e resa bella dall’arte, si presenta come la più armoniosa di tutte le composizioni”.
Diciamo questo, in quanto i versi, essenziali e intimamente musicali, di Franco Tagliati hanno il dono, non comune, di mettere immediatamente i n circolo, in chi legge, un panorama dalle tinte gradevolissime che, sia nelle poesie in dialetto che in quelle in lingua italiana, non fa altro che invogliare ad una lettura non superficiale in quanto il mosaico compositivo è ricco di tessere cangianti ed elegantemente incasellate in un quadro circolare che esalta il fascino del Po e quanto si agita (e si muoveva anche in un ieri lontano) al di là delle sue sponde.


Per i lettori di Carta e Penna ha scelto:

A NUOVA LUCE

Frullio d’ali sfuggenti
l’annuncio a dorati bagliori
plasmano il benvenuto
al nuovo giorno
Lacrime di rugiada
silenziose gaggie
e salici
il profumo della terra
inumidita
L’aria gonfia di suoni
abbraccia l’alba
tra la corrente
e l’acqua
si trasforma
in spazio luminoso
e il giorno
si consegna
a nuova luce.

UN FANTASMA PER AMICO

Antonio e Laura si erano sposati quasi forzatamente. Lei era rimasta incinta e le due famiglie concordi pretesero che tutto fosse sistemato col matrimonio. In realtà i due giovani si conoscevano da poco e tutto successe una sera in un locale da ballo. Antonio 22 anni alto, bello sportivo, era corteggiato da molte ragazze. Laura 20 anni un fisico perfetto con occhi verdi da sballo.  Fu un colpo di attrazione fulminante. Quella sera dopo aver ballato molto decisero di uscire per fare due chiacchiere in macchina. Ma quella sera tutto finì in un amplesso focoso. In seguito si frequentarono. Dopo 4 mesi Antonio passò a casa di Laura per invitarla al compleanno di un amico. Durante il tragitto Laura si mise a piangere. Lui si fermò e chiese “Che cosa è accaduto”

E lei piangendo rispose: “Sono incinta e non so come dirlo ai miei, mio padre quando lo saprà mi riempirà di botte”

Antonio rimase fulminato il sangue gli si gelò. Un peso enorme che lo schiacciava. Laura lo abbracciò disperata, ma non poté fare a meno di notare la sua freddezza. Lui pensò che la parentesi spensierata era finita.

Rimasero chiusi in macchina silenziosi mentre fuori infuriava un temporale. Le famiglie si misero d’accordo: fatto l’errore spettava ai loro figli riparare. L’unica soluzione era il matrimonio. Alla vigilia, Antonio non sapeva se sposarsi o fuggire. Laura era bella e dolcissima, ma pensava che presto si sarebbero lasciati e ne avrebbe conosciuta un’altra riaccendendo una nuova esperienza da gigolò quale era. I suoi sogni quel giorno crollarono. Mentre disperato meditava, sentì bussare alla porta, suo padre chiedeva di poter entrare: “Ma come non sei ancora pronto?”

Antonio pianse.

“Forza, coraggio! E’ vero che sei giovane e che avresti almeno potuto aspettare di finire l’università e poi trovarti una donna per formare una famiglia” Disse il padre abbracciandolo: “Non preoccuparti, potrai finire gli studi, ma ricordati che aspetti un figlio. Se tu mi avessi ascoltato non ti troveresti in queste condizioni. Va bene divertirsi ma la sessualità  non è un gioco e non va trattata con noncuranza come fate voi giovani. Tu sai come la penso: chi sbaglia paga e per fortuna anche i genitori di Laura la pensano come me. Ora vestiti e preparati e siate contenti che presto avrete un bambino” Quando il padre uscì Antonio rimase pieno di ansie e di paure. Il matrimonio si celebrò e fu festa grande. Antonio visse nella casa dei genitori ed ebbe un bel maschietto a cui fu dato il nome di Andrea. Antonio si laureò in scienze politiche con 110 e lode e Laura trovò lavoro presso un avvocato. Il tempo trascorse e tutto sembrava funzionare alla perfezione. A 10 anni Andrea ricevette tanti regali dai 4 nonni. Improvvisamente tutto mutò, la quiete sembrò svanire iniziarono i litigi tra i due coniugi ed i rispettivi genitori che accusarono Antonio e Laura di trascurare Andrea che cresceva soffrendo della mancanza affettiva dei genitori. Antonio lavorava presso una importante banca occupando un ruolo di prestigio per cui gli era stata assegnata una segretaria di cui si innamorò. Spesso la sera tornava tardi. Laura soffriva in silenzio e si stava consumando psicologicamente, ma anche lei cadde nella trappola del suo capo. Intanto Andrea non parlava più. Sempre costretto ad assistere ai litigi dei genitori e una sera disperato piombò nella stanza dei suoi:

“Basta!” gridò infuriato:” Smettetela e vergognatevi!” Poi corse a rinchiudersi nella sua stanza. Le sue grida avevano attratto i nonni e tutti si precipitarono davanti a quella porta chiusa

“Apri! Apri! Non fare così! Gridavano

“Sono stufo di rimanere in questa casa non ne posso più!” Urlò Antonio fuori di se. Suo padre si voltò e gli mollò un ceffone. Antonio prese la giacca e precipitosamente uscì. Passò la notte a letto con la sua segretaria.

Dopo due giorni tornò: “Sei un disgraziato!” lo affrontò il padre arrabbiato per il suo comportamento: “Credi che non sappia che vai a letto con la tua segretaria? O ti metti in riga o esci da questa casa. Avete un bambino meraviglioso e lo trascurate, Vergognatevi”!’ Laura ascoltò dietro la porta

E Antonio che non voleva più ascoltare le prediche di suo padre fece per uscire e la vide:

“Qui oggi finisce la nostra storia” Urlò: “Io non voglio più stare in questa casa e me ne vado, voglio il divorzio. Io non sarò uno stinco di santo ma anche tu sei una poco di buono, ho saputo che te la fai con il tuo avvocato, quindi siamo pari”

!Fuori! Fuori” Gridò suo padre nell’udire quelle parole:” Fuori tutti e due, disgraziati! Non meritate il figlio che avete”

Ancora una volta Andrea aveva sentito quello che un ragazzino non avrebbe dovuto sentire. I suoi genitori divorziarono. Andrea fu assegnato alla madre ma durante il processo di separazione, Andrea si rivolse al giudice:

“Se lei mi mette con quella puttana di mia madre o con quel delinquente di mio padre io scappo di casa e non mi troverete più. Voglio stare con i nonni perché i miei non mi hanno mai voluto bene”. Tutti rimasero senza parole. Vista la gravità il giudice decise che il ragazzo venisse assegnato ai nonni e, che a turno la madre e il padre potessero vederlo e questo fino al compimento della maggiore età ma con l’obbligo dei genitori di mantenerlo agli studi sino a che non avesse trovato un lavoro. Dopo la separazione Antonio e Laura andarono ognuno per conto proprio e Andrea andava trascorrendo periodi coi nonni materni e con i nonni paterni. Ma il ragazzo si sentiva abbandonato e soffriva molto era talmente sconvolto che la notte parlava con un amico immaginario. I 4 nonni preoccupati per la situazione chiamarono i rispettivi figli per far visitare Andrea che fu sottoposto a decine di esami e controlli. Andrea aveva smesso di mangiare e  si stava debilitando al punto che non riusciva a frequentare la scuola.

Andrea continuava a parlare col suo fantasma che veniva a trovarlo tutte le sere e gli aveva chiesto di seguirlo in un mondo migliore. Si decise di installare una telecamera per vedere se vi fosse qualcosa di veritiero. Dopo un mese si fece la verifica delle registrazioni Andrea guardava una parete spoglia e con quella colloquiava, rideva e raccontava barzellette nessuno dei presenti sapeva dare una spiegazione. Il ragazzo fu sottoposto a consulti di esperti in schizofrenia e controllato per diverse possibili patologie, Tutti trovarono strano quel suo comportamento. I medici incolparono la famiglia per non essersi accorta in tempo della malattia. Andrea fu persino sottoposto al giudizio di un esorcista ma il parroco non trovò tracce demoniache in atto. La verità era che il ragazzo soffriva per colpa di due genitori egoisti. Il fantasma una notte lo invitò a seguirlo. Andrea aprì la finestra e cadde nel vuoto. Solo al mattino i nonni si accorsero della tragedia. Il dolore fu talmente grande che il nonno paterno ebbe un infarto e morì. Durante il funerale Antonio e Laura non si risparmiarono brutte parole davanti a tutti i presenti. Neanche la morte del figlio li aveva toccati. Dopo due anni dal triste evento i tre nonni rimasti vedendo Antonio e Laura avvicinarsi alla lapide senza neanche un fiore, li aggredirono brutalmente i due se ne fuggirono e nessuno i vide più. Alla morte dei nonni Laura e Antonio si riaffacciarono per prendere possesso della casa dei genitori. Antonio ormai invecchiato senza capelli, quando entrò nella stanza di suo figlio pianse amaramente e pentito chiese perdono.

Una folata di vento fece cadere la foto di Andrea, dietro c’era scritto qualcosa.
Mentre Antonio leggeva dietro Laura col volto coperto ascoltava piangendo: “SUL MURO DI QUESTO GIARDINO ILLUMINATO DALLA LUNA LA VOSTRA OMBRA MAMMA E PAPA BACERA’ LA MIA OMBRA MENTRE BONARIO E COMPASSIONEVOLE IL GRANDE PINO SOPRA DI NOI TRE STORMIRA’ LA SUA BENEDIZIONE PER SEMPRE."

A MIA MADRE

La dolce cantilena si avvicinava

dal porticato che circondava il giardino

Madre mia sei mano che accarezza

seno traboccante di latte

agguantato dal neonato che assapora la vita

Tu serenamente mi venivi incontro col sorriso

custodendomi in quel contenitore senza tempo

e senza limite di spazio

che è il cuore di una madre

senza mai recriminare sacrifici

le notti passate in bianco

o i dispiaceri che un figlio può dare.

 

MARE che sai perdonare

amando sempre allo stesso modo

dietro al sorriso

dietro la rabbia

dietro le lacrime

senza rimpiangere il tempo donato

senza mai chiedere nulla in cambio

Sei l’isola felice

dove da naufrago riesco ad approdare.

 

CAMBIAMENTO

Paese inascoltato

mietute incertezze

perdute essenze

di anime provate

alzerò il capo

per accogliere primavera

e con l'aurora

il risveglio

del biancospino

albe di nuove speranze

e raccolti di nuovi ideali.

BURATTINI

C’era una volta

ma oggi c’è ancora

un ciocco di legno

molto speciale…

Il bravo falegname

ne fece marionetta

la vita sua

affidata ai fili

    ...Se potessi parlare

    se potessi essere libero

    probabilmente non direi

    tutto ciò che penso

    ma penserei

    tutto ciò che dico.

    Certamente

    Darei valore alle cose

    non per ciò che valgono

    ma per ciò che significano.

    Potrei sognare

    inventare

    agire, piangere

    ridere e amare

    Ascolterei

    mentre gli altri parlano

    mi distenderei al sole

    lasciando scoperto

    non solo il mio corpo

    ma anche la mia anima.

Ma il Mangia fuoco

del teatro dei burattini

tiene i fili della menzogna

e li muove sulle scene

scritte dal gatto e la volpe

Il pubblico applaude

ride ignaro

che la maggior parte delle persone

subiranno una evoluzione inversa

rispetto a Pinocchio

nati come uomini

finiranno come burattini.

ALTRI FRAMMENTI

Scoprire il segreto del silenzio

Adagiarsi sopra la pietra fredda

Di un cortile

Cedere alla stanchezza

Di ogni giorno

camminare sulle foglie gialle

pesanti come la tristezza

saper cogliere luce

anche all’ombra

e perle anche dai sassi

fermare la fuga dei sogni

trasformare l’attimo

in un ricordo tenero e solenne

avere il coraggio in certi momenti

di chiudere gli occhi ed ascoltare

la nebbia impedisce di vedere

separa gli uomini dagli uomini

altri frammenti

non devono morire

fra le rigide pagine di un libro

affidare la nostra verità

al volubile vento del pensiero.

AMORE MALATO

Donna che sogna dietro ai libri

alle poesie sussurrate

nel vento a primavera.

Graffia gli angoli

la vita carogna

quando l’inganno

abbraccia il tradimento

e sulla pelle

declina il dolore

Donna che più non sogna

dietro vetri appannati

di silenzi.

L’amore non è possesso

il possesso

non tende al bene dell’altro

Donna che ha pianto ogni lacrima

e giura alla notte

di non stare mai più in silenzio,

e cuce sofferenze e umiliazioni

e grida al suo carnefice.

Donna che non sa più sognare

e sa che il mostro non dorme sotto il letto

il mostro dorme accanto a lei

Donna nella tela dell’inganno

Non sono i lividi sul corpo

che le fanno male

ma le ferite del cuore e le cicatrici della mente.

E nelle notti senza stelle

resterà inspiegabile quell’amore malato.

B O S C O

Antichi alberi

spessi rami intrecciati

maestose ombre di tronchi

odo

parole nuove

di foglie

delicate armonie

arcani scricchiolii

e nuvole sparse

che brindano con le stagioni.

Cammino alla ricerca di una libertà diversa

interiore

che mi renda padrone della mia vita

agire come gli alberi

come gli uccelli

vivere al di sopra di tutto

lungo i sentieri

dove nessuno si intromette

nell'audace abbraccio

della diversità.



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