Mele Vito Giuseppe: è nato a San Vito dei Normanni, (BR) e risiede a Valenzano (BA).
Si dedica alle Lettere, alla Storia, alla Filosofia e, per fede, alle Sacre Scritture. Ama la poesia, da sempre, e ottiene ai vari concorsi lusinghieri riconoscimenti.
È vincitore, tra l'altro, di prestigiosi premi nazionali e internazionali. Ha pubblicato due sillogi di liriche nel 2002 e nel 2005. È presente in antologie e riviste letterarie. Scrive poesie anche nel proprio dialetto.



Per i lettori di Carta e Penna ha scelto:

NOTTE

Incantevole notte,
ancorché fredda e nera,
nei tuoi mille occhi d'oro,
nel tuo sorriso di luna,
tanti sogni per noi, tanta bellezza.
 
Ma ti lasciamo sola,
sola col tuo silenzio:
troppo stanchi per viverti;
timidi per guardarti:
ci fai paura…; eppure
tu sei una parte della nostra vita.
 

IL TUO TESORO

Io non posso
toccare il caldo
della tua pelle:
non è mio il tuo corpo.
 
Se fosse mio
lo adornerei di baci
- come di stelle - 
e ne farei un bel ciel di mezzanotte;
lo avvolgerei con timide carezze
sino al brivido.
 
Saresti la mia estasi!...
 
… Ma voglio il tuo tesoro,
quel senso della vita che hai nell'anima;
la pura levità delle tue mani
quando mi tocchi,
e quando mi sorridi, i tuoi begli occhi.
 

LA MIA FAVOLA

Nacqui un bambino
e fui poi un fanciullo.
Un misero pupazzo
il mio trastullo.
Crebbi, e fui un ragazzo.
Il volto di mia madre
era la mia
televisione,
in bianco e rosa:
(i bei colori della primavera).
Io la guardavo sulle sue ginocchia.
In età giovanissima, rapito
dalla tremula luce delle stelle
io non amai che quelle;
e l'amo ancora,
come l'alba e l'aurora.
Sono le cose belle della vita:
la mia favola, amica
tuttora dei miei anni…
eppure così antica.