Abbate Giuseppina: è nata a Pachino (SR) ma vive a Firenze sin dal novembre del 1977 dove ha frequentato l'Università. |
Per i lettori di Carta e Penna ha scelto:
FIGLI |
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Ho visto stormi di passerotti
Cercare briciole di pane,
posarsi sulle tue mani,
come figli
di un grembo ormai dilaniato,
li ho visti chiedere
carezze sul loro capo,
cibo imboccato,
con il viso piegato sul tuo palmo,
pronti ad assecondare la tua dolce presenza,
li ho visti guardare
nella tua direzione
in attesa di un cenno di conferma,
cercano briciole di pane e carezze
i passerotti che non hanno più l'età per il nido,
cercano la libertà,
vorrebbero fortificare le loro ali,
abbandonare il guscio
ma conservare il posto,
cercano briciole di pane e carezze sul petto,
pronti a lasciar trasportare
quel loro viso spinoso sul tuo palmo,
cercano pane, libertà e amore
i nostri figli. |
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IL MIO ARCOBALENO |
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In questo giorno che annuncia la primavera
Con questo sole che scalda il mio cuore
Vorrei adesso un pennello
Per colorare di gioia i miei sogni,
Per tingere di rosa le mie giornate,
Rosso fuoco per spennellare il mio sorriso,
Senza che nessuno coltivi il dubbio
che la passione sia sfiorita e l'attesa sia finita.
Tingo di azzurro gli occhi miei
Affinché annienti le ombre
E cancelli per sempre le tinte nere
Che hanno colpito il mio sguardo,
di rosso carminio le mie gote
perché il mio volto abbia la luce,
appaia e si distingua,
come il volto che non conosce maschere,
coloro di giallo limone le mie mani
affinché ciò che sfioro
assuma il colore del sole,
e ciò che assaporo
mi renda il suo vero gusto,
lontano dall' amaro
di quel calice che fui costretta a bere.
Con questo sole
Vorrei una tavolozza piena di colori
Per lasciare che il mio pensiero
Si intinga in un arcobaleno
Ed ogni sfumatura penetri nel mio cuore
Rendendolo multicolore.
Vorrei dipingere la mia vita
con un gioia inaudita
D'amore e di sorriso
vorrei affogare e trasmigare
nell'arcobaleno dei sogni miei. |
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ANGELO |
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(A Yara Gambirasio)
Non ci saranno più i giorni
a scandire i passi tuoi,
né più i tuoi occhi
ad offrire candore,
non coglieranno più sorrisi
i tuoi ammiratori,
né la tua voce
potrà più musicare le feste.
Non ci sarà più il tuo viso sorridente
ad allietare i giorni
come compagno indivisibile,
rimarranno i ricordi
amici silenziosi
su un sentiero irto ed incandescente,
sarà un abbraccio invisibile,
un bacio si posa sulla loro guancia
come un saluto senza fine,
attenderanno di bere
attenderanno alla fonte dell'attesa
ed il giorno diventerà aurora,
sarà luce e sarà sogno
mentre le tenebre avvolgeranno
le mani unte di malvagi gesti. |
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