Spelta Massimo: ha pubblicato con Carta e Penna il libro intitolato LA VITA DEGLI ALTRI e la silloge poetica dal titolo NEL SILENZIO DELLA SERA. |
Con Carta e Penna ha pubblicato:
NEL SILENZIO DELLA SERA |
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![]() Dalla prefazione di Fulvio Castellani: Se “non servono parole/nei viaggi della memoria” e se “vivere di sogni/significa arrivare/al traguardo della vita/con un sorriso”, è chiaro che l’io di ognuno di noi, e l’io di Massimo Spelta in questo caso, riesce sempre a fotografare se stesso e a dare consistenza non superficiale ai pensieri, alle emozioni, alle giornate che si susseguono fino al crepuscolo della nostra presenza sulla terra. |
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PRIMA DI NATALE, ADDIO |
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![]() Come ha fatto a non accorgersi di quello che stava accadendo? Questa è la domanda che in molti ci poniamo quando, all’interno di una famiglia “normale” si verifica un evento che arriva a riempire i titoli dei giornali e dei notiziari, televisivi e radiofonici. |
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IL NIPOTE DI MONSIGNORE |
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![]() Abbiamo tutti la convinzione che "in provincia" la vita sia più tranquilla, che il male, la corruzione, la follia, siano prerogative delle grandi città, di quei luoghi dove è facile perdersi seguendo chimere e illusioni.
Purtroppo non così... e le pagine della cronaca ben lo documentano: nelle pieghe della tranquilla vita delle piccole città di provincia si nascondono, meglio che altrove, i vizi che caratterizzano la nostra società, il nostro stile di vita, quello che noi oramai consideriamo "normale". In questo romanzo Massimo Spelta ci racconta quel che accade a Cremona, una delle nostre belle cittadine di provincia, e le conseguenze che a catena si susseguono, muovendo i personaggi di un racconto sempre più incalzante e coinvolgente che porta il lettore a girare la pagina per seguire la storia e conoscerne il finale . L'autore, col suo stile asciutto e vibrante, sa coinvolgere il lettore intrecciando le vite dei suoi personaggi, rendendoli vivi, caratterizzandoli con pochi tratti ben precisi, smascherando in questo modo, quell'architettura del male che - purtroppo - gli interessi economici e di potere rendono sempre pi diffusa. Luca, il nipote del Monsignore, avrà un compito molto arduo, che metterà in serio pericolo anche la sua vita, oltre che la carriera, il lavoro, l'amore. Mai banali le riflessioni che fanno da filo conduttore al suo operato e che lo porteranno ad agire seguendo il cuore e la coscienza. Un'altra bella opera per il romanziere-poeta che instilla in queste pagine il suo io creativo, senza perdere di vista i veri valori dell'esistenza. |
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INSTABILI EQUILIBRI |
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![]() Dalla prefazione: “Sottili sono i fili / che tendono gli equilibri.” e l’equilibrio di questa raccolta poetica è dato dagli argomenti che Massimo Spelta affronta. |
Per i lettori di Carta e Penna ha scelto:
SENZA TITOLO |
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Quanto ancora
potrai resistere
chiusa in questa
stanza.
Osservo avvilito
il tuo sguardo vitreo,
e il tuo corpo immobile
come questo luogo.
Il tempo scorre
lento e monotono,
mentre dalla finestra
entrano colori
e profumo violenti.
Sembrano due mondi diversi,
uno fatto di luce
movimento e rumori.
L'altro fatto di respiri,
mani e lenzuola bianche.
Seduto al tuo capezzale,
con l'animo annientato
attendo l'ultima lacrima,
che ti porterà via da me.
Una notte ho sognato…In una stanza buia,
adagiato sul letto,
come perso nel vuoto
ho sognato un mondo misterioso
e inquietante,
popolato da ombre deformi
e uomini senza volto.
Pensieri nascosti,
figure scomposte,
mani senza colore,
sospiri lontani,
agitano il mio cuore timoroso.
Le ore incalzano,
i colori ritornano,
le paure svaniscono,
mentre la luna entra prepotente
dai vetri rotti e sbiaditi
della mia esistenza.
La notte scompare
tra i riflessi del giorno,
e io non posso più sognare,
perché quella luce
è un altro domani.
Un mare d'amoreSolo
su questa spiaggia
assaporo l'alito del mare.
Se qualcuno potesse
infrangere il mio cuore
come queste onde.
Entrare prepotente
fin nella cavità
laddove si nascondono
i sentimenti.
Far scomparire la tristezza
come il mare
cancella le mie impronte
sulla sabbia.
Allora sarei un uomo felice
perché avrei trovato
l'amore.
Prima che io dormaSono solo nella stanza,
nella dolce notte,
oscura e profonda.
Sono lì che ascolto
ogni rumore.
Sento il sibilo del vento
che accarezza la mia pelle arida.
La luce fioca della luna,
illumina parte del mio viso,
segnato dal tempo.
Disteso sul letto,
leggermente assopito,
ricordo gli anni passati.
Prima che il sole sorga,
penso alle tante storie
che avrei da raccontare,
ma ormai,
sono come un libro vivente,
che nessuno più legge
e nessuno sa ascoltare. |