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Chirico Mattia:

vive a Torino; impegnato nel sociale, scrive poesie e canzoni; per i visitatori di Carta e Penna ha scelto:

MALEDETTO IL GIORNO CHE TI HO VISTA

Quel giorno che ti ho vista mi si è fermato il cuore,
tu mi hai mandato fuori rotta,
ma da quel giorno in cui mi hai mandato a quel paese
ho ritrovato la mia strada.
Maledetto il giorno che ti ho vista
Maledetto il giorno che ti ho vista
Il tuo sorriso mi faceva impazzire,
ma adesso resta solo il ricordo
Maledetto il giorno che ti ho vista
Maledetto il giorno che ti ho vista
Sono stato troppo gentile con te,
non credevo potessi farlo,
ma alla fine mi hai illuso
Maledetto il giorno che ti ho vista
Maledetto il giorno che ti ho vista
Sono andato via,
per non odiarti, per non soffrire,
per dimenticarti.
Sono stato troppo gentile con te,
non credevo potessi farlo,
ma alla fine mi hai illuso.
Di notte pensavo a te,
nel buio della mia isola,
i tuoi occhi erano le mie stelle
Maledetto il giorno che ti ho vista
Maledetto il giorno che ti ho vista
Ero chiuso in me stesso, solo, con le tue bugie.
Ho passato due anni su quell'isola,
di quella notte buia ora non ho più paura,
delle tue parole non ricordo più nulla
Maledetto il giorno che ti ho vista
Maledetto il giorno che ti ho vista


NON SIAMO PIÙ AMICI

Guardavo le stelle su quella spiaggia bianca,
pensavo a te,
non eravamo più amici.
Non siamo più amici
Non siamo più amici.
Sono stato via per anni,
per cercare di dimenticarti.
Non so quanti anni avevo
Tu mi avevi chiesto che fine avevo fatto
E io ti ho detto che
Non siamo più amici
Non siamo più amici.
ti sei arrabbiata così tanto,
tanto che ti sei messa
a piangere correndo via.
Sono passati anni,
avevi sofferto tanto,
Volevi che tornassimo amici come una volta,
Ma io non volevo più la tua amicizia
e non volevo rivederti mai più.
Non siamo più amici
Non siamo più amici.
Ma quando eravamo amici si scherzava,
ma per un tuo,
mio,
loro dispetto
ti sei arrabbiata con me.
Sei andata via piangendo, adesso
Non siamo più amici
Non siamo più amici.



Con Carta e Penna ha pubblicato:

LA MIA VITA IN UN CD

Copertina libro
Dalla prefazione di Manolo Chirico: La mia vita in un cd non è altro che il canto d’amore di Mattia Chirico. Perché, in fin dei conti, altro non potrebbe essere quell’urlo soffocato che riecheggia attraverso i suoi testi. Il suo è amore per la vita, per le donne, per la musica. È un sentimento grande quanto il disagio e la sofferenza con cui, a causa del suo handicap, è stato costretto a convivere fin dalla nascita. 
La Neurofibromatosi e la dislessia, infatti, spesso non lasciano scampo a chi, come Mattia, vorrebbe danzare su di un fiume di parole. E ancor più spesso costringono coloro che ne sono affetti ad una vita d’impedimenti e proibizioni. L’ignoranza e l’imbarazzo della gente fanno il resto, gettando questi ragazzi nel tempestoso mare dell’introversione, dal quale non è semplice riaffiorare. La mia vita in un cd, con le sue piccole-grandi canzoni, rappresenta la celebrazione dei molteplici sentimenti che, come un turbine, hanno investito l’animo dell’autore durante l’adolescenza. Quel periodo di vita che per tutti è un momento cruciale, un lasso di tempo faticoso. Quello che di fatto, per quanto breve, tra realtà ed immaginazione, è il tratto più incantevole dell’esistenza umana. Fu in quel periodo che Mattia optò per scrivere i propri pensieri, le proprie emozioni. In quei momenti spensierati tra i banchi di scuola egli scelse di dare libero sfogo al proprio universo. Lì, inchiodato alla sedia durante le ore di matematica, preferì liberare la fantasia, decidendo di fare esplodere la sua stella in un impeto di passione musicale. Mostrando così ad un foglio di carta quel suo essere artista che, fino allora, era stato noscosto con cura sotto le soffici piume di quel suo cappotto alla moda. Fu in quegli istanti che Mattia, imbracciando la sua matita, decise d’iniziare a suonare il proprio Rock. Fu in quegli istanti che Mattia riuscì a riemergere e a danzare su quel fiume di parole. Talvolta con cattiveria, talvolta abbondando con la fantasia. Ogni singolo verso, anche se scarico di rabbia, risulta duro ed indisciplinato. I suoi testi, smaniosi ed impazienti, fremono al sol pensiero di essere suonati. Si può dire che attraverso la propria musica Mattia abbia ritrovato se stesso. Grazie alla musica, ora, può dirsi felice. Dicono che il termine diverso serva ad indicare una persona la cui condizione, mentale o fisica, differisce da quella che, secondo i più, costituisce la normalità. Leggendo questo libro ho aperto gli occhi. Assaporando questi versi mi sono accorto che mio fratello non è normale, anzi. Egli differisce altresì dalla normalità. Egli corre con una marcia in più.
 
Acquistando questo libro donerete un sorriso a tutte le persone affette dalla Neurofibromatosi.
Leggetelo, regalatelo o, se preferite, chiudetelo in un cassetto. In ogni caso contribuirete a sostenere la ricerca. Ringrazio l’associazione culturale Carta e Penna per avermi dato la possibilità di donare il mio contributo e rendo con affetto un abbraccio alla A.N.F www.neurofibromatosi.org 
Mattia 

Per contattare direttamente l'autore scrivi a tammia89@hotmail.it