Spallone Silvia: è nata a Pietracatella, vive a Torino, è stata stilista di alta moda e, per passione, scrive poesie, dipinge olio su tela, acquerello e pastello.
Di seguito l'elenco dei premi vinti e delle antologie sulle quali sono state pubblicate sue opere:
Centro Arte Verritré (RM) antologia racconti – febbraio 1973 “Fu come l'arcobaleno”
Casa editrice Orizzonti (NA) Antologia arte e poesia del nostro tempo – 1981 Oscar del Golfo di Napoli – 1982 Medaglia d'oro, 3° premio Sorrento – Ottobre 2° premio G. Ungaretti, medaglia artistica con diploma – Roma
Edizione Il Pungolo Verde (CB) 1982 al Festival di Termoli XV Columbia Trofeo
1982 da Milano, Accademico di San Giorgio Albo d'oro – Premio internazionale Trofeo “Penna d'oro”
Presenza di Striano (NA) Antologia Poesia del terremoto
G.C.I. c/o Biblioteca Culturale di Bologna, Antologia 1983
terzo premio Città di Pompei, Rivista Presenza
Premio mondiale Pantheon d'oro, Bologna G.C.I., Biblioteca Comunale Bologna
Premio 2000 Catanzaro, giugno 1983
Premio Senatore Accademico, città di Roma, ottobre 1985
Premio Alfieri di San Giorgio, Milano 1984
Rivista Universal, Accademie delle Scienze di Roma e del S.G.U., numero speciale, dicembre 1984
Accademia Internazionale Cavalieri di malta, novembre 1986, città di Boretto
secondo premio di poesia Mediolanum, Milano, Febbraio 1986
Medaglia d'oro Regione Toscana, Livorno 1988
Albo degli Artisti Europei, ottobre 1989
Antologia della poesia Italiana del Novecento Carello Editore, Catanzaro, Gennaio 1997
XXI premio letterario LA MOLE 1998, con la rivista Talento, Lorenzo Editore, Torino
Il golfo, antologia letteraria, La Spezia 1999
Abruzzo e Sabina, Pescara, dicembre 1999
Il libro dei mesi 2000, Carello Editore, Catanzaro, dicembre 1999
XXIX concorso Giuseppe Ungaretti, Bellavista (NA), primo premio ex aequo diploma e medaglia d'oro
Antologia Nuove Gemme Letterarie a cura di Tina Piccolo, ed. Carello, 2002
Silloge Filo di parole, collana di poesie, Penna d'Autore 2002
Mostra collettiva, estate 2002, galleria Porta all'Arco, Siena
Collettiva del pastello, Lequi Berria (CN), 2007
Collettiva Centro Culturale Principessa Isabella, Torino, novembre 2007



Per i lettori di Carta e Penna ha scelto:

LUCE

Un raggio di sole pallido
velato di grigio sui gerani rossi
sulla finestra di fronte
sul fiume verde che scorre a valle
case di pietre grigie
tortuose scalinate e terrazzini
ricoperte in parte di muschio
edera arrampicata
sulle ringhiere
di balconi in legno.
 
Di mattina
s'affaccia la vita nuova
alla finestra del mondo
ed è già mezzogiorno
il sole a picco indora gli alberi
dei viali mentre corrono le ombre
del vivere veloce
va via ed è già sera
e poi arriva il buio della notte.
 
 

Il tempo

Ogni tanto mi fermo e tu mai!
Di mattina per tirare su le tende
della nebbia che ingrigisce il panoramo
offerto dal balcone affacciato
sopra un lembo di fiume
per lasciare al sol sorgente
uno spiraglio di luce
ingrato sei che corri sempre
più veloce
non interessa a nessuno
dove vai, da dove vieni
ma corri in giro per il mondo
sei sempre uguale
per tutti noi del globo terrestre.
 

QUANDO

Cala la sera,
la luce del giorno
assieme al colorito orizzonte
va a dormire
s'accendono le luci
nelle case sparse qua e là
tra i pendii incolti
dal sole cocente.
Fame e sete di riposo
incerto per l'avvicinarsi
degli imprevisti temporali
ristoratori dei campi
e fiumi in secca.
 

D'ESTATE

Distesi a riposare
all'ombra della secolare quercia
i contadini di un tempo:
al risveglio l'antico rito del pranzo
affettano con cura salami e formaggi
per unirli al pane fragrante
cotto nel forno a legna.
Un fiasco di vino
fa il giro dei bicchieri
allineati sul tavolo
intorno seduti su scanni
i pastori d'uno tempo.
 

LA VOCE

Accarezza l'aria, i mesti segni
della muta parola
caldi e colti arrivano lenti al cuore
di chi attento li coglie
con amore gradisce, custodisce;
guardare lentamente
per leggere il volto delle persone.
Vedere e capire il tempo che svanisce
attimo per attimo
non ricorda più il passato
trovare ascoltare la voce colorata della natura
poesia dell'infinito.
 

IL SILENZIO

Rimasto appeso alle pareti nude per millenni
dov'è ora distolto dai rumori insidiosi penetrati dall'esterno
dallo scorrere dei treni su rotaie sconnesse rugginose
dai tir sull'asfalto troverà loco tra la valle e la collina?
Per meditare sul futuro incerto del destino avverso
Non più silenzio appeso alle pareti
delle vecchie montagne.
 

LA PANCHINA

A poche lire un
letto e una coperta
l'albergo dei
vagabondi sconosciuti
come lampada
un lampione della strada,
come tenda o separé
un albero sfrondato
il bidone è il suo camino
come bagno
la fontanella del parco.