Carocci Marzia: è poetessa-scrittrice,operatrice culturale e membro –presidente di giuria.
IN RICORDO DI MIO PADRE (UN ANNO DOPO..)Sfido con gli occhi il sole DOLOREPianti che slabbrano il silenzio, |
Con Carta e Penna ha pubblicato:
PAROLE DELL'ANIMA |
|
Ho sempre pensato che la vita debba essere "ascoltata",ogni istante è degno di attenzione,a volte però ci troviamo a fare i conti con l'altra parte,quella che teniamo al riparo,quella che nascondiamo spesso persino a noi stessi;l'ANIMA,ed è proprio la mia interiorità che in questo libro metto a nudo.
Leggendomi molti penseranno che sono pessimista nei confronti della vita,ma non è così,semmai sono un' osservatrice attenta e non perdo di vista la realtà,come si suole dire, rimango con i piedi per terra.
Mi ritengo una persona felice e malinconica nello stesso tempo,riconosco la mia fortuna negli affetti,ma non dimentico il fine della vita.
Nella mia esistenza ho avuto ed ho l'amore d'un uomo che ho conosciuto a quindici anni ,mi ha sempre tenuto per mano,con lui non ho mai avuto paura, è l'ancora e la certezza della mia vita,i miei figli sono l'aria che respiro,il terreno dove cammino, il cielo dove volo,l'energia del mio vivere,i miei genitori un abbraccio costante,anche se il tempo mi ha rubato mio padre che ancora m'avvolge l'anima con tenerezza.
L'amicizia per me è forza, è una mano nel buio,è una lacrima asciugata,è la consapevolezza di non essere soli.
Questa sono io,certa che esiste il bello,ma consapevole del male e delle brutture, e forse è proprio per questa certezza che non mi faccio abbracciare dall'illusione ,dallo sperare, dal vedere lontano.
Spesso non sento il calore del sole e non vedo i colori,spesso un sorriso muore sulle mie labbra anche se so vedere dove è la luce cercandone il calore. Nonostante tutto,nonostante le mie paure, credo fermamente che della nostra esistenza dobbiamo prenderne il meglio,senza osteggiare nessuno,senza giochi di forza,senza predominare, mai…, lasciamoci accarezzare l'anima dal bello, dal buono, impariamo a guardarci dentro e scopriremo che gli altri sono in noi,basta volerlo,basta accettarlo,saper ascoltare è assorbire la vita e a volte imparare.
Voi che leggerete i miei dubbi umani,i miei sogni, le angosce,che udrete il canto dei miei pensieri, voi che tra le righe vedrete forse voi stessi, ascoltate le PAROLE DELL'ANIMA,sono quelle che non muoiono mai,sono quelle che vibrano e non toccano terra, l'essenza della vita,ciò che resta di noi,le parole dell'anima è musica del cuore.
L'autrice
|
|
DI POESIA HO VISSUTO |
|
Dall'introduzione dell'autrice: Ci troviamo spesso, durante il cammino della nostra vita, a doverci soffermare, anche se semplicemente per un istante a riflettere; in genere lo facciamo quando qualche cosa ci ha turbato o colpito, nei momenti più dolorosi o critici. Bene, io alla soglia dei quasi “50” mi sono soffermata ed ho tirato le somme.
Nella memoria di mezzo secolo di vita, certe situazioni, immagini, dolori e circostanze, segnano inevitabilmente il nostro viaggio terreno. Ci sono stati vari episodi che, anche se non vissuti direttamente, li ho sfiorati per conoscenza. Devo dire che alcuni di questi avvenimenti mi hanno lasciato un’indelebile cicatrice nell’anima.
Non so bene se, per emotività, per impressionalità , o se unicamente per spirito di osservazione, alcuni di questi fatti, mi sono rimasti dentro e hanno forse migliorato, o peggiorato il mio carattere, sicuramente l’hanno modificato.
Quello che è assodato è che certe situazioni, mi hanno resa più attenta e più riflessiva sul mistero del nostro esistere, dando peso a certe azioni, e meno senso alle altre.
La vita comunque non è mai apprezzata abbastanza, non è soppesato il suo valore, la sua importanza, spesso ci dimentichiamo di “vivere”.
Siamo tutti troppo presi ad aspettare un domani migliore, non riuscendo mai ad assaporare pienamente il presente, i momenti che passano veloci senza sentire la corposità d’un vissuto che va via.
Perdiamo così istanti importanti, secondi che potrebbero appagarci appieno.
Io stessa ho sempre detto “domani”… ed oggi, che mi soffermo un po’ di più, mi rendo conto di ciò che ho perduto, di quello che avrei potuto fare, le parole che avrei potuto dire, magari a chi non c’è più, a chi forse si aspettava qualcosa da me.
|
Per contattare direttamente l'autrice scrivi a apollinaire.mc@libero.it