Robba Maria Luisa: è nata a Palermo dove vive. Ha insegnato italiano negli Istituti Superiori; attualmente in pensione, si dedica alla poesia e al disegno.
LE PANCHINE DEL PARCO
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Con Carta e Penna ha pubblicato:
STORIE DI GIORNI PERDUTI E RITROVATI |
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![]() Introduzione
Spesso, quando ripensiamo alla nostra vita passata, sentiamo una sensazione di nostalgia e di rimpianto. Abbiamo la consapevolezza di non aver vissuto come avremmo dovuto determinati momenti, di non aver dato il giusto valore a cose che ci sembravano scontate finché c’erano, ma delle quali abbiamo capito l’importanza solo quando ci sono venute a mancare. Ma il passato non può tornare se non nella nostra memoria. A volte però la vita, quasi come un regalo inaspettato, ci dà una seconda possibilità. Spesso è troppo tardi per poterla cogliere, qualche volta ci vuole coraggio. E’ ciò che accade ai personaggi di questi racconti che trovandosi per vari motivi a confrontarsi col passato, vivono in modo diverso questa emozione.
L’Autrice Maria Luisa Robba
I misteri del vecchio cassettone
Anna gironzolava per la stanza piena di cianfrusaglie e si chiedeva quando lei maniaca dell’ordine, sarebbe riuscita a rendere quella casa come la voleva: perfetta. L’aveva comprata per poco quella casa, un po’ malandata e un po’ lontana dal suo mondo, ma aveva bisogno di allontanarsi dalla confusione della città, aveva bisogno di silenzio e di tranquillità, specie ora che la sua storia con Claudio era finita. Per la verità, all’inizio, lei non pensava che fosse veramente finita: l’avevano considerato un momento di riflessione, come si dice di solito, ma poi lui non si era fatto più sentire e lei c’aveva messo una pietra sopra, non senza qualche rimpianto. Quasi a voler confortare la sua totale confusione mentale, bussò la vicina per dirle che l’indomani sarebbero venuti a ritirare i rifiuti ingombranti. Era l’occasione perfetta per liberarsi del vecchiume dei precedenti proprietari e cominciare a fare un po’ d’ordine. Anna passò la giornata ad accumulare davanti alla porta ciò di cui voleva liberarsi, cioè tutto, o perlomeno quasi tutto, perché quando si trattò di spostare il vecchio cassettone che era in camera da letto, si accorse che non riusciva a smuoverlo nemmeno di un millimetro. Il cassettone non era grande, solo tre cassetti dall’apparenza innocua, ma la sua dimensione ingannava: doveva pesare più di cento chili; come poteva fare per liberarsene? Era davvero mal ridotto e, aprendolo, Anna si accorse che negli ultimi tempi doveva esser stato adibito a dispensa, come si poteva dedurre da tante tracce e anche da certi odori. - Però erano davvero solidi i mobili di una volta! - pensò Anna - oggi non se ne fanno più così! - E, in fondo, a parte le sue condizioni disperate, non era neanche male. Doveva risalire ai primi del novecento, come si vedeva dallo stile, e aveva dei bellissimi fregi intagliati di fiori e foglie. Era straordinario pensare che due guerre mondiali erano passate distruggendo il mondo e quel vecchio cassettone sempre lì, immobile testimone di tutto quel tempo che aveva cambiato le sorti di uomini e cose. - E se lo facessi restaurare?- rifletteva Anna - ma chissà quanto vorranno e non ne vale la pena - Ma già l’indomani il restauratore era a casa sua. - Le costa mille euro - disse, - ma quando lo vedrà non lo riconoscerà e gli amici glielo invidieranno - Anna non tentò neanche di tirare sul prezzo, già le bastava liberarsene sia pure temporaneamente. -Tra un mese è pronto - disse il restauratore e si portò il cassettone dopo averlo smontato in più parti. Anna rientrò nella stanza e proprio nel posto lasciato vuoto dal cassettone vide qualcosa a terra. Guardò meglio: era una busta ingiallita… La prese e quasi col fiato sospeso la aprì e lesse… ... continua |
Per i lettori di Carta e Penna ha scelto:
L'ALBERO E LA BOUGANVILLE (FAVOLA VERA) |
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Nel piccolo paese dove esistono le favole, sul viale principale fatto di case dai tetti rossi, ci sono bellissimi alberi con sentimenti quasi umani, sentimenti a volte buoni, a volte meno buoni, proprio come per gli uomini. |
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INVERNI |
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Colori d’inverno nel cielo nel cerchio dei vetri appannati, nell’aria una nebbia di gelo, sui rami riflessi argentati. Le nonne intrecciavano fili, merletti per giorni speciali, con mani veloci e sottili mettevano ai sogni le ali. Minestra sul fuoco per cena, il pane tostato al camino, momenti di vita serena da mettere sotto il cuscino. Ma il tempo che passa veloce ti spegne la luce del cuore e quando ne senti la voce non basta nemmeno l’amore. E in mezzo a vetrine ammalianti insegui gli inverni di allora; nel caldo di case eleganti vorresti riviverli ancora. ![]() |
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ATTESA |
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I MIEI DISEGNI |
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