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Pierdicchi Laura: è nata a Venezia e vive a Mestre. Ha pubblicato quattordici volumi di poesia e un libro di racconti. Cura recensioni e articoli per riviste e quotidiani con argomenti di letteratura e di cultura varia. E’ inserita nell’antologia tradotta in lingua romena Echi d’acqua, curata da Ştefan Damian e in quella tradotta in lingua spagnola Venezianamente a cura di Nadia Consolani Quiñones. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti ed è presente in più repertori e antologie di poesia contemporanea. Alcune riviste straniere, come le spagnole Caleta, Por Ejempio, Puente chico, Revistatlάntica e la rumena Steaua, hanno dedicato servizi sulla sua poetica, con pubblicazione di diverse liriche. Anche nella rivista Vernice appare un ampio servizio sulla sua attività. E’ componente di giuria in concorsi letterari e svolge intensa attività pubblica di partecipazione a manifestazioni culturali. Sue poesie sono state tradotte in tedesco e presentate da Helmut Meter al Musil Archiv di Klagenfurt, in occasione del cinquantenario dalla morte di Alfred Musil, e pubblicate in I nascosti colori della vita. Di lei si sono interessati molti critici e scrittori. Tra i più noti: Cajani, Cara, Civitareale, Della Corte, Ferri, Giudici, Grasso, Magrelli, Majellaro, Pazzi, Pent, Piccari, Rebellato, Risi, Ruffilli, Scrignoli, Squarotti, Troisio, Zanzotto, ecc. E’ presente nei siti Italian-poetry.org e genesi.org. Nel sito Literary.it è inserita la sua completa attività poetica. E' stata nominata Redattrice della rivista Vernice dell'editrice Genesi di Torino.



Per i lettori di Carta e Penna ha scelto:

DA ARIA D'ALTRO COLORE

Arcano il mondo dal moto perpetuo

come il respiro  - alito d'essere

 

la ricerca del perché nel pensiero

labirinto senza uscita né speranza

dove impronte di transito lasciano

marchi di sangue.   Sangue – linfa

frutto dolce  frutto caldo  dentro

il battito in petto

 

e la morte  angelo nero

continua presenza

per assaporare la vita

 

la vita -voli alti e cadute materia

da toccare terra tra le mani teatro

di colore -     cellule al setaccio

negli   attimi   disperse    finché

della polvere non resta più traccia

 

e se l'eternità fosse

gioco creato - non spazio

reale dove navigare oltre…

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Rugiada d’emozione si posa

all’inizio. Continuo raggelare.

 

Prima ancora dell’inizio

è muoversi senza barriere

a conoscenza del limite corpo -

e non sapere d’essere.

 

Poi – conoscenza della presenza -

al peso si aggiunge il fiato

e si va – scoppio di concetti.

 

Continua lotta dove impressioni

hanno poli magnetici - perdite

aghi conficcati. La tregua infine

si stende nel tempo –

più sbiaditi i colori

si scommette

l’incognita del giorno dopo.

 

DA "IL TEMPO DIVISO" CIERRE GRAFICA

Per imparare il baratro - il nulla
ad occhi aperti ogni notte
mi congedo dall’amato astratto

le pupille si dilatano
cercano una traccia
una possibile forma

                ma le parole di ritorno
                incidono un eco
                sul muro di silenzio

mi riscalda il petto solo la speranza
che il vuoto sia illusione

che Tu sia qui – e la mia
non sia vana solitudine.

__________

Raccolgo in me tutto il concreto.
Dal giorno in cui l’occhio alla luce
girava attorno stupito
                       solo così solo sorpreso
a conoscenza del limite tatto.
Dalla prima parola
il dolce suono - l’odore
del caldo soffice rifugio.

Richiamo il tutto detto che fluttua

nell’etere vorticoso – tutte le voci
imprigionate in memoria
                               solo per dire
questo è stato – questo ho dato
nel mistero dal valore sconosciuto.


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