Un numero, un nome indecifrabile, un campanello ---
chi sta dietro l’uscio?
Dal di dentro non giunge né luce, né rumore ---
silenzio assoluto.
Poi, d’improvviso, un chiarore diffuso e intenso che tutto penetra e avvolge.
L’annuncio di un mondo sconosciuto e felice?
UNA SERA QUALSIASI
Una sera qualsiasi, con il sonno che pesa sulle pupille, con le ferite e le delusioni dietro alle spalle, con le residue speranze nel corpo appesantito, con i proponimenti annacquati nel segreto del cuore.
Eppure qualche volta si puo’ancora sognare.
SPERANZA
Speranza.
Unico bene che il tempo prodigo ci dona.
Speranza.
Dono pieno di beatitudine, di fantastiche e accese visioni, di canti dispiegati e misteriosi, di azzurre e crepitanti felicità, di invitanti e tenere dolcezze.
Speranza.
Dono che ci aiuta a vivere e a perseverare.
INCANTO
Ci sono persone che riescono a farci felici per il solo fatto di esistere.
Il loro sorriso accende in noi la gioia di vivere e riesce a farci assaporare il nettare della vita.
La loro presenza ci scalda, ci inebria, ci illumina e risveglia in noi nuove dimensioni, nuovi suoni e nuove bellezze.
Ci sono persone che riescono a farci felici per il solo fatto di esistere.
VOLTO ANONIMO
Sono qui, tra la folla, nessuno mi conosce, sono un volto anonimo tra numerosi volti anonimi.
Sono seduto al tavolino di un caffè all’aperto, allungo le gambe, mi stiracchio, apro il giornale e spilucchio qua e là qualche notizia, senza particolare interesse.
Poi sorbisco il caffè, a piccoli sorsi, e penso al grande senso di libertà che mi avvolge e nello stesso tempo di solitudine.
E sembra quasi che il tempo si sia fermato, cristallizzato …
ed io con lui.
PAURA DELLA MORTE
Odii, guerre, persecuzioni, omicidi, torture …
Non c’è giorno in cui non si manifesti il male che s’annida nel cuore umano.
La morte troneggia in tutta la sua potenza, portando paura e angoscia.
La paura della morte ci spinge al bisogno di salvarci, di sopravvivere, ad ogni prezzo, anche contro gli altri.
E questo bisogno diventa odio, occasione di violenza, di sopraffazione.
Ma la morte arriva comunque, ancora prima della fine fisica.
IL LIBRO
Il libro che sto ora leggendo mi illumina il volto con la sua luce radiosa e mi spalanca le porte verso un mondo nuovo verso una nuova vita.
Mi rivela fatti e cose che finora non avevo mai visto e di cui non conoscevo l’esistenza.
Ogni parola entra in me con forti vibrazioni, ogni immagine mi parla di nascosti e inestimabili tesori.
La luce si fa sempre più forte e mi risucchia dentro di sé, penetrando nella mia anima, promettendomi esaltanti e uniche esperienze.
Tutto a un tratto ho capito di stare leggendo il libro della vita, della mia vita.
GIOCO
Sentirsi ancora bambini malgrado i rigurgiti di vecchiezza, ritrovare gli slanci arditi di un tempo, reinventare nuovi percorsi d’amore, ricostruire armonici paesaggi di fantasia, abbeverarsi alla fonte dei sogni …
è un gioco nel quale lieto mi diletto senza falsi pudori.
FELICITA’
Possediamo tante cose, ma non possediamo noi stessi.
Abbiamo tutto ciò che può renderci felici, ma non siamo felici, perché la felicità non può essere frutto del possesso.
Noi possiamo essere felici quando siamo ricchi interiormente, quando abbiamo dei veri amici, quando siamo in pace con noi stessi e con tutto il Creato.
Ma il massimo della felicità è quando cerchiamo di aiutare e rendere felici gli altri.
Solo allora noi possediamo noi stessi.
LA PAROLA
Qual è la parola che più si avvicina alla musica?
La parola che non ha bisogno di spiegazioni.
La parola che esalta, che commuove, che riempie il cuore.
La parola che non conosce la prigione del tempo, la parola senza età.
La parola che proviene direttamente dalle segrete regioni delle cose eterne.
L’AMORE
Cos’è questa nostra breve vita se non una rincorsa incessante all’amore che muove ogni atomo dell’universo, che illumina ogni gesto e ogni pensiero, che colora i cieli, i mari, il lievitare delle estasi incandescenti.
Nell’amore tutto si realizza, svanisce ogni amarezza, ogni dolore. Nell’amore ogni sforzo ha un preciso significato, ogni caduta la sua plausibile ragione.
L’amore è sentire l’eterno nel labile momento presente, è la risposta a ogni desiderio, è contemplare la bellezza che muove l’anelito della Creazione.
LUCE INCANDESCENTE
Vengo assorbito dal silenzio e il mondo, pian piano, perde valore; il tempo scivola via come rugiada al primo sole.
La vita si trasforma in canto lieve, colorato da profetiche armonie, che portano pace nel cuore, liberano la potenza creativa e le meraviglie finora inespresse.
Nuove realtà si schiudono, aprendo varchi impensati che portano a beatitudini profonde e stravolgenti, dove trovo ogni risposta e ogni consolazione nell’estasi di una luce pura e incandescente.
ETERNO SOSPESO
I pensieri volano, s’inseguono, rimbalzano, poi, improvvisamente, si condensano in ondate di vibrazioni e mi trasportano in regioni sconosciute, senza confini, lungo le scogliere dei sogni, dove tutto deve ancora compiersi e realizzarsi, dove il senso della vita ci viene finalmente svelato, dove presente e futuro si fondono in un eterno sospeso, privo di albe e di tramonti.
ISTINTO
Mi sono immerso in un mare di interminabile silenzio, lontano dalle follie del mondo, seguendo l’istinto che mi chiama verso regioni dello spirito inesplorate, verso isole di pace inusitata, verso odorosi effluvi di armonica musica perlata.
E nel frattempo mi ricoloro di intensità euforiche e abbaglianti.
DA SCORDARE
Oggi è stato un giorno povero d'amore.
Un giorno spento.
Un giorno senza sole.
Un giorno da scordare.
La mano non sa più accarezzare, la bocca non sa più sorridere.
Che fare?
Lascio che il silenzio parli, lascio che la solitudine dilaghi, lascio che il cuore si prosciughi.
Devo imparare a vivere ancora ciò che mi resta.
ETERNO SOSPESO
I pensieri volano, s'inseguono, rimbalzano, poi, improvvisamente, si condensano in ondate di vibrazioni e mi trasportano in regioni sconosciute, senza confini, lungo le scogliere dei sogni, dove tutto deve ancora compiersi e realizzarsi, dove il senso della vita ci viene finalmente svelato, dove presente e futuro si fondono in un eterno sospeso, privo di albe e di tramonti.
DOVE?
I pensieri sono come nuvole senza confini.
Non ci sono limiti alle vicissitudini della vita e ai desideri del cuore.
Oltre le stelle s'aprono le praterie dell'infinito.
Verrà il giorno nel quale tutto ci sarà rivelato, nel quale tutto avrà il suo senso.
Dove sarò io in quel giorno?
ISTINTO
Mi sono immerso in un mare di interminabile silenzio, lontano dalle follie del mondo, seguendo l'istinto che mi chiama verso regioni dello spirito inesplorate, verso isole di pace inusitata, verso odorosi effluvi di armonica musica perlata.
E nel frattempo mi ricoloro di intensità euforiche e abbaglianti.
OH, LE PAROLE
Oh, le parole …
Per quanto belle, importanti, poeticamente illuminanti, incominciano prima o poi, lentamente, a sbiadire, a dolorosamente svanire, per poi definitivamente sparire.
Restano nel profondo del cuore solo le parole non dette, mai pronunciate, mai svelate.
Esse continuano a essere alimentate dalla musica delle aurore e delle fresche rugiade, dal tintinnare degli astri, delle orbite dei frammenti solari.
Esse mi salveranno dai vortici delle angosciose sterilità.
CIECA VIOLENZA
Viviamo in una tempesta di cieca violenza che ci lascia attoniti e sgomenti.
Violenza che ha come scopo dichiarato di cancellare il mondo e la sua cultura con una ferocia che ci lascia smarriti.
A vedere certe abominevoli scene come non sentirsi spinti a odiare a nostra volta e a progettare disegni di vendetta e di morte?
Ma la nostra salvezza sta nel credere alla vita, nel godere delle bellezze della natura, nel rimanere incantati davanti a un'alba o un tramonto, nell'ascoltare il suono del vento nel silenzio del bosco.
Solo così ci salveremo dalla distruzione, dalla tentazione alla violenza, dalla logica della morte.
DIVERSA IMPRONTA
L'alba del nuovo giorno mi stimola a trovare l'uscita dagli ingorghi dei giorni tempestosi e oscuri che mi hanno riempito, senza riposo, la mente e i pensieri di magnetiche onde ipnotiche e di turbinosi segnali ansimanti.
Dovrò dare un'impronta diversa ai miei giorni futuri, indirizzandoli su percorsi più consapevoli, per salvarmi dai flutti rabbiosi e galoppanti che cercano inesorabili di ghermirmi.
QUIETA ATTESA
E' un giorno sdruccioloso, oggi, un giorno umido e fosco tappezzato da muri grigi e tristi.
Grigiore e tristezza che infastidiscono, come possono infastidire i dolorosi acciacchi della vecchiaia.
Inutile illudersi. La vita dondola su un fragile trapezio, pronta a dissolversi e a sparire.
E' meglio perciò rimanere in silenzio, stretti nell'abbraccio della vaneggiante malinconia e aspettare quieti e pazienti che il sole ritorni, che le girandole riprendano a girare, che le vampate tornino ad agitarmi.
FEDE
Ciò che più conta quando incerta diviene la luce è la fede nel miracolo strabiliante dei colori, degli appaganti cromatismi, dei chiari suoni dilaganti.
Palpitanti mulinelli, giravolte di sfreccianti nebulose, estensioni di incalcolabili potenze.
La varietà degli intendimenti è il grande fascino che la vita dispensa con opulenta generosità.
Intendimenti che vanno spesso oltre le nostre risorse, ma che pur rimangono il sole e il sale della vita.
ROVETI ARDENTI
Ma chi passa si accorge dei miei smarrimenti, delle mie perplessità, delle mie aperte ferite?
A volte basterebbe uno sguardo, un cenno ammiccante, una parola amica, per bucare la nebbia che stretta m’avvolge in un soffocante abbraccio e sprigionare luci, interludi, armonie e colori.
Il mio destino, povero ma meraviglioso, ha bisogno di roveti ardenti per sbocciare e fruttificare.
NON DISDEGNO
L’anima oscilla tra passato e presente, tra strade strette e sinuose, tra sobbalzi stizzosi e torpori assonnati.
Troppe sono le parole non dette, troppe le occasioni tralasciate, troppi gli spasimi non acquietati.
Anche se sono avvezzo a camminare da solo per le strade del mondo, non disdegno ogni tanto assalti di riso beato e di scherzose schermaglie, di sguardi luminosi e impertinenti.
L’anima mia si fa allora trasparente e straordinariamente leggera.
E TUTTO INTORNO
Nulla che mi indichi la direzione e i segni dei sentieri nel buio dell’anima.
Dietro ad ogni curva può esserci sempre il pericolo e il tranello fatale.
Bisogna che mi affidi solo alle tracce odorifere e al senso di orientamento.
A piccoli passi, studiati, leggeri, finirò per lo sbucare in qualche radiosa radura, dove libererò il fuoco, alto e trasparente, delle emozioni.
Riscattate dal silenzio risuoneranno le note sublimi di una musica perduta che parla di somiglianze tra anima e spirito infinito.
E tutto intorno sarà pace incorrotta.
IL MARE
Il mare.
Sensazione di vita, di movimento, di libertà infinita.
Vibrazione di respiri primordiali, di battiti ancestrali.
Evocazione di mondi sconosciuti, di ondeggianti tremori, di luminose e argentee fertilità.
Fermento di un'incessante evoluzione, di immagini rivelatrici, di età intensamente vissute.
Il mare.
Mutevole …
oggi pacifico e calmo, domani selvaggio, oscuro e dirompente.
Imprevedibile …
oggi invitante e sussurrante, domani scostante, schiumante e sussultante.
Mutevole e imprevedibile, come la vita.
STRANA STAGIONE
Strana stagione la gioventù.
Senza essere niente, immagini di essere tutto, stando fermo sei convinto di essere in cammino verso spazi immensi e lontani, senza allenamento ti vanti di possedere una vitalità che tutto vince e assorbe.
Sole che sorge e mai non tramonta, profumo che inebria senza mai esaurirsi, canto di sirena che mai non sfiorisce.
Luminosità che lievitante s'addensa su un cielo sempre più azzurro e avvolgente.
Vertice estremo della vita che piùnon ritorna.
NIENTE PIU'ANSIE
Talvolta ci imbattiamo in un angolo di terra così incantato e speciale, dal quale non vorremmo più allontanarci, nel quale vorremmo tranquillamente morire.
Nulla più ci manca, il cuore ha miracolosamente trovato il suo pieno appagamento.
Vita e morte si mescolano in indissoluto connubio.
Niente più ansie, niente più tristezze, niente più rimpianti.
La felicità è una melodia sublime senza nome e senza confini.
AVVISAGLIE
Ad un tratto, le acque della mia vita si sono intorbidite, ingrigite.
Il cammino si è incupito, opacizzato, l'orizzonte balugina in tonalità sempre più indistinte, la solitudine trabocca di effimere speranze, il vuoto dell'anima si fa sempre più opprimente.
Avvisaglie di un pericolo incombente, di una tempesta intessuta di disseccante aridità.
Non c'è nulla di più amaro del tormento di un giorno costellato di dilagante e sterile inutilità.
La lentezza dell'ora è impietosamente beffarda e spietata.
ATTESA
Il mio cuore, trafitto dall'anelito del tempo futuro, non si cura dei lampi e dei tuoni che la vita incanala nei miei giorni con rabbioso accanimento.
Aspetto calmo e paziente che il sole ritorni con il suo passo audace a pizzicare il trattenuto respiro e a risospingere il flusso del sangue verso nuovi germoglianti prodigi, verso inediti avvenimenti, colmi di stellari entusiasmi e di rampicanti speranze.
QUIETE
Per favore, non datemi più consigli!
Se li avessi ascoltati sarei da tempo già morto e sepolto.
Se devo sbagliare, lasciate che sbagli da solo, ne avrò meno rimorsi.
Le vostre esperienze non possono essere le mie.
Le vostre manie di bruciare in fretta, le vostre follie di luci abbaglianti non riusciranno mai a contaminarmi
Ci sono esperienze che non servono a niente.
A me piace osservare lo stagliarsi degli orizzonti, conservare i ritagli della speranza, rigenerarmi ai soffi dell'infinito.
Io amo, insomma, la quiete delle ore nascoste, la dolcezza del lento assaporare.
PER LENTI PROCESSI
Per lenti processi discendiamo in spazi sconosciuti, verso una luce nuova, verso nuovi mondi, verso abissi incontrollati.
Ignote forme, febbrili presenze, sfondi abbaglianti permeano queste assorte emozioni.
E' l'ora delle geometrie, delle misure, dei soavi mancamenti, della luce sospesa e infinita.
E' l'ora dei ripensamenti, delle rivisitate certezze, della coscienza risvegliata.
E' l'ora della conversione.
EROE DI SMARRITA FEDE
Nelle remote profondità del cuore i dubbi continuano a persistere, affacciandosi ai margini del sonno, sfacciati, insistenti, incombenti.
Nel garbuglio intricato di inganni e disinganni essi sguazzano con salmodico piacere, scompaginando ogni frusciante e limpido pensiero.
Come farò, eroe di smarrita fede, a riprenderli, a ricomporli, a riordinarli?
Forse è meglio lasciar cadere il velo denso della notte.
NUOVI ORIZZONTI
Non smetterò mai di sperare, di sognare, di gettarmi allo sbaraglio, anche a costo di fare passi falsi, di espormi alle scriteriate sequenze delle derisioni.
La montante dolcezza del futuro non cesserà mai di lusingarmi, il fruscio delle luminose aurore non smetterà mai di ammaliarmi.
Nessuno e niente potrà togliermi il coraggio di guardare verso sempre nuovi e allettanti orizzonti.
PREMESSA D'ASSOLUTO
Nella vita bisogna fare attenzione a non perdersi nei tanti ombrosi e intricati sentieri di ombre.
A furia di rubare dissonanze finiamo per perdere l'intonazione e il senso stesso dell'armonica costruzione.
Il gioco dell'esistenza s'impiglia così ogni giorno di più tra spuntoni nodosi e pungenti, che ci graffiano e ci feriscono da ogni lato.
La premessa d'assoluto rischia di esaurirsi tra snervanti disarmonie.
FELICITA'
Felicità è innanzitutto coscienza della propria fragilità.
Fragilità che ci insegna che non siamo eterni nel tempo, onnipotenti, e che i beni più importanti sono la vita e l'amore.
Coscienza che ci dice che siamo stati creati per amare e che siamo a nostra volta amati, cercati e sostenuti nel nostro quotidiano.
Solo così possiamo essere felici e gustare la successione dei giorni nella loro inarrestabile fuga, proiettata verso l'orizzonte dell'infinito.
SARA' PENOSO
Sono tornato nei luoghi della mia giovinezza, carico di ricordi e di passato, ma non ho trovato nessuno ad aspettarmi.
Le uniche presenze che ho incontrato sono state il suono di un silenzio attonito e rimasticato e le pennellate di una languida malinconia.
Sarà penoso il mio ultimo tratto di strada senza la consolazione dei sogni, senza il lievito dei desideri fermentatori che mi permettano di rigenerarmi.
NOTTE
La notte, percossa dal vento, disperde nel vuoto angosce e speranze.
Il sapore del tempo acquista sfumature amare, il cuore si riempie di ombre che oscurano la visione dei sogni.
Lo sguardo insegue sperduto pensieri lontani e sussulti di memorie in lento dissolvimento.
Un'ansia stringente attanaglia il ritmo del respiro, scardinando le vibranti modulazioni di un canto ormai sfibrato.
Tutto sembra aggrovigliarsi, stringersi, compenetrarsi in una girandola densa che non lascia più filtrare il minimo barbaglio di luce.
Solo l'ululare del vento testimonia la presenza di strade ancora da percorrere e di misteri ancora da svelare.
COS'È CHE CI MANCA?
Nella cascata di luce bianca che distingue l'attimo generato da quello morente, i giochi umani sono alla ricerca di un qualche segnale impensato che allinei le date sul calendario.
Ma l'istinto spesso si sbaglia.
Diventa ogni giorno più difficile rigenerarsi, connettersi, stupirsi, involarsi.
Il tempo a disposizione s'assottiglia paurosamente.
La natura continua a non dare risposte convincenti.
Ma, in realtà, cos'è che ci manca?
Forse un sogno intinto nel lievitante amalgama del cielo libero e sconfinato.
DEVO EVITARE PASSI FALSI
Talvolta mi viene voglia di rinfacciare apertamente al mondo, a muso duro, a pugni chiusi, le mie fetide e purulenti ferite.
Ma poi ci ripenso.
Non porta infatti consolazione alcuna cozzare contro muri d'indifferenza.
E meglio che mi rifugi tra i fecondi solchi del vento e aspetti che la rabbia si muti in sopportazione, immaginando altri cieli e altre aspettative.
I mesti rintocchi della coscienza rivestono l'anima di fibrillazioni lacere e inusitate.
Devo evitare passi falsi se voglio poter godere ancora dell'onda luminosa che feconda le ampie distese della primavera.
E' GIUNTA L'ORA
Quando le certezze diventano vischiosa e maleodorante poltiglia, allora vuol dire che è giunta l'ora di trasfigurarci, di cambiare vita, di frantumarci.
Perché troppi sono i capi d'accusa che parlano contro di noi.
Le raccomandazioni non servono più a niente.
Solo i sogni ci riportano al verde smaltato dei prati, ai piaceri della gioventù che non ritorna.
Bisogna trasformare i giorni in vita.
In vita che entra ed esce, che parla e profetizza, che rivitalizza le ombre in vividi bagliori.
E aspettare vigili e attenti ciò che verrà …
NON C'E' GIORNO
Non c'è giorno che io non attraversi la mia linea d'ombra e non mi scontri con i frammenti delle mie lotte, con le scorie dei miei tradimenti, con le occhiaie delle mie spente illusioni.
Ferite che sembravano dimenticate riprendono copiose a sanguinare, brividi ossei tornano a scuotermi con assediante persistenza.
Crinali scoscesi mi sbarrano il cammino, marosi da incubo si frangono sugli sbarramenti della coscienza.
Ma le difese che con tanta sudata fatica ho accumulato con il passare degli anni non permettono nessun definitivo naufragio.
Barriera fortificata, innalzata sul terrapieno di una vigile e attenta volontà, pronta a pagare il prezzo di ogni temporanea caduta.
NELL'APPROSSIMARSI DELLA MIA ORA
Quando percepirò l'approssimarsi della mia ora, mi siederò tranquillo in riva al mare a contemplare l'infinito mareggiare delle onde sugli scogli sdrucciolosi della vita. Nell'alternarsi dei silenzi e degli sciacquii sprofonderò negli abissi dell'io, tentando di sciogliere finalmente gli enigmi più misteriosi e riposti, di decifrare il senso delle impronte che il tempo ha stampato sulla malleabile creta dell'anima mia, di svelare i continui perchè del mio incessante dibattermi e oscillare. Tra ansie e stupori, tra ebbrezze, incantamenti e torpori, modellerò per l'ultima volta il mio cuore di eterno fanciullo e aspetterò che una tagliente sferzata di luce mi attraversi tutto, sicura e veloce, avvolgendomi nel manto della bellezza, primigenia forza creatrice che a sè tutto nuovamente attira e rimodella con inesausta fantasiosità.
GIORNO DOPO GIORNO
Giorno dopo giorno io mi guadagno, con tribolata fatica, il diritto alla vita e all'autocoscienza, profezia di un futuro immerso in un anelito di suoni e di cangianti colori, garanzia di un'immanenza irrefrenabile ed assoluta, rischiarata da effluvi di luce incandescente, da implacabili ardori plasmanti, sospinta dall'eco lievitante dell'infinito.
LA FORZA DELLA RINUNCIA
Solo la salda forza della rinuncia mi salva dal facile abbandono, dall’indulgere sottile ed insidioso, dalle spire del luminoso incantamento.
Da sideree lontananze muove l’avvento della pienezza, stupore di tenere promesse, lucente brusio festoso, oro morbido, dono pacato e sereno.
Nuova stagione, punteggiata da arabescanti fioriture, da trasparenze di rugiade, da fertili e inviolate assonanze.
Una limpida grazia mi avvolge e teneramente mi possiede.
NUOVE STAGIONI
Dagli sbrecciati cancelli dell'alba sgorga la cristallina speranza di nuove stagioni dell'anima, intrecciate con filigranati avori e con aeree danze segrete.
Le ustioni della luce tengono lontano il male e il verderamato acume del mondo.
Una pace perfetta, ma precaria, muove la focale delle immagini, disgiunte da ogni proliferante idea.
Alba senza scorie e senza affanni, che sommuove il dono dell'azzurro e il fresco respiro del bosco.
Silenzio sottratto ad ogni speculazione, continuamente rigenerato, supremo, vibrante, trascolorante.
Sono pronto ad allinearmi con gli orizzonti dell'imponderabile.
NULLA VI E' DI ETERNO
Luce crepitante, che consumandoti vai celebrando ombre sempre più dense ed avvolgenti, celando misericordiosamente la variata nudità dell'essere, la vibratile nota della proliferante contaminzaione.
Rauco d'ombre, affannato da già salite chine, innestato su distese di equivoci licheni, coagulo in me oscuri limi e fornicanti fughe.
Nulla vi è di eterno in questa acidula oscurità, se non la profezia di un'alba favolosamente onirica e mareggiante.
L'ENIGMA DELLA VITA
Quando l'uomo riesce a risolvere l'enigma della vita, riesce poi ad accettare la vita stessa.
Da quel momento in poi egli entra nell'anticamera dell'eternità, nel vestibolo dell'estrema coscienza, dove tutti gli enigmi trovano definitiva soluzione, dove il tempo rallenta, prima di fermarsi del tutto.
ROMBA IL PASSATO
Il vento mi morde con insospettata ferocia.
Tra le pagine sfogliate a sazietà occhi inquieti mi scrutano con sguardo febbrile e un groviglio di volti conosciuti mi saluta con spenta intermittenza.
Romba alle mie spalle il passato e mi intontisce.
Non sono dunque tutti spenti i rapinosi ricordi? Non sono dunque tutte tramontate le fascinose memorie?
LA VERA PACE
Molti pensano, che la pace sia la vittoria sull'altro.
La pace del vincitore.
La pace che si ottiene con la guerra.
Una pace imposta, che dura finché dura il potere.
Ma la vera pace non viene dagli uomini, viene da Dio.
È un dono gratuito, che trasforma la libertà dell'uomo in impegno.
Non un dono da godere da soli, ma uno strumento d'amore, da condividere con gli altri.
ORDINARIA FOLLIA
Il nostro è il tempo della fretta, della confusione e dell'irriverenza.
Il nostro è il tempo dell'ordinaria follia.
Si salva solo colui che va controcorrente.
Il rischio di affogare è il rischio minore
Ci sono rischi ben più terribili da affrontare, come il rischio di morire, pur rimanendo saldamente in vita.
ULTIMO TRAGUARDO
Io amo l'ignoto e l'eternità che vi dimora.
Ma per arrivarci devo guadare le piene del tempo e il tumultuoso fluire delle galassie.
DOLCEZZA DEL VIVERE
La dolcezza del vivere è data dal presentimento di poter durare in eterno.
Anticipazione della vita eterna incarnata nelle spire del quotidiano.
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